LUCCA
Per Niccolò Selmi, cantante lucchese diventato famoso con la sua partecipazione a X Factor, “Perderci nell’attimo“ è il primo progetto.
Cosa racconta di te?
“Questo Ep composto da cinque brani in effetti è costruito seguendo una scala cromatica ed emotiva molto personale, come volessi dire “Ciao, io sono SELMI”. Passando dal rosso al viola, così come dal caldo al freddo, ho cercato di creare un percorso col quale riuscire a legare determinate emozioni che sento essere mie. Potremmo provare ad immaginare inizialmente un salotto con un caminetto accesso, concludendo con un edificio abbandonato in attesa di essere demolito“.
Da cosa parte il tuo processo creativo, testo o melodia?“Solitamente parto dal testo, ho sempre piacere a svuotare la mente, come se stessi scrivendo sul mio diario, prima di “costruire” una canzone. Come dico spesso, io canto perché scrivo. Questo è forse il principale motivo per il quale mi sono innamorato della musica, mi aiuta a confidarmi in un modo che mi fa sentire a mio agio“.
Quali sono le tue ispirazioni?
“La prima ispirazione è stata sicuramente regalata da mio padre, che prima di infortunarsi alla mano aveva spesso piacere a suonare e cantare per me e mia sorella. Successivamente mi sono innamorato del rap, con il quale ho iniziato ad avvicinarmi alla musica da ascoltatore. Questo per la ricerca di riscatto che leggo spesso nei testi dei vari artisti“.
X Factor che esperienza è stata per te?
“La scelta di candidarmi è stata spinta dalla voglia di uscire da una determinata situazione e dalla speranza di raggiungerne un’altra. Avevo paura a confrontarmi con un palco del genere, ma alla fine dico che lo rifarei, non cambiando niente, perché tutto è stato utile. Dall’esperienza sul palco alla conoscenza di tutti i lavoratori che ci permettono di starci sopra“.
Sei rimasto in contatto con qualcuno?
“Assolutamente sì, in questa edizione posso dire con certezza di aver trovato tanta umanità. Partendo da Morgan, che si è concesso di ascoltarmi ogni qual volta ne avessi il bisogno, fino agli altri concorrenti. Con Alieno, Angelica e Il Solito Dandy sono sicuramente rimasto in buonissimi rapporti, ci siamo raccontati tanto là dentro, anche e soprattutto per sostenerci a vicenda“.
Ci racconti un po’ della tua vita lucchese?
“A Lucca la vita è molto statica, dico spesso che è una città perfetta per fare famiglia, poi però ci nascono i figli. Mi spiego meglio: c’è tantissima quiete, tanta quanto la mancanza di stimoli, magari va bene per invecchiarci, ma non per crescerci. Ho il diploma scientifico. Non sapendo cosa fare in futuro, ho pensato di scegliere una strada che potesse concedermi più sbocchi possibili. Le mie giornate lucchesi consistono in chiudermi in camera a fare musica fino a sera, per poi uscire a bere con i miei amici di sempre“.
Hai eventi in programma?
“Sto scrivendo tanto e facendo le prove per le prime due date all’Alcazar di Roma il 7 aprile e al Biko a Milano l’11“.
Laura Sartini