“Salvato da mia nipote“. Decisivo il defibrillatore

L’anziano, alla soglia dei 90 anni, aveva accusato un micidiale infarto "Sono intervenuta con il DAE perché al Vallisneri mi avevano fatto il corso".

“Salvato da mia nipote“. Decisivo il defibrillatore
“Salvato da mia nipote“. Decisivo il defibrillatore

Tutto era accaduto in pochi drammatici minuti. Quella brutta sera del 15 giugno scorso, Piero Landini, alle soglie dei 90 anni, era stato colto da un malore cardiaco mentre faceva alcuni lavoretti nel suo giardino a Nozzano. Appena il tempo di rendersi conto del malessere e di dare l’allarme con il cellulare al figlio Alberto e alla figlia Daniela. Poi si era accasciato, perdendo pian piano conoscenza.

I figli erano subito accorsi e avevano iniziato a praticargli il massaggio cardiaco, mentre la nipote Beatrice allertava il 118. La situazione sembrava precipitare rapidamente e proprio la centrale del 118 aveva consigliato di ricorrere subito al defibrillatore, presente nel vicino bar “La Ciocca“.

"Mentre i miei figli si alternavano nel massaggio cardiaco – racconta Piero Landini – è stata mia nipote a correre a prendere il defibrillatore al bar e ad usarlo subito con grande bravura e coraggio. Queste cose ovviamente me le hanno raccontate dopo, perché io ero svenuto e non respiravo già più. E se ora posso parlarne, mi piace sottolinearlo, è solo grazie ai miei figli, ma soprattutto a mia nipote Beatrice e alla sua capacità di usare il defibrillatore...".

"Sono stati momenti difficili – ammette Beatrice Bandiera Marlia, 22 anni – perché era davvero una corsa contro il tempo. Per fortuna quando ero al liceo scientifico Vallisneri avevo fatto il corso per utilizzare il Dae e così ho proceduto senza pensarci troppo. E’ stato provvidenziale avere quell’apparecchio donato a suo tempo dai Donatori di sangue Fratres qui in paese a Nozzano, ma bisogna anche saperlo utilizzare... Per questo credo che sia importante formare le persone in questo senso".

Un appello che viene rilanciato con forza dallo stesso nonno Piero.

"Quando mi hanno portato in ospedale con l’ambulanza – sottolinea Piero Landini – non avevo ancora ripreso i sensi, ma i medici poi mi hanno detto che senza quelle manovre salvavita con il Dae non ce l’avrei mai fatta a superare l’infarto. Bastavano due minuti di crisi in più e non sarei stato qui a raccontarlo".

"Quello che mi interessa – aggiunge Piero Landini – è che leggendo la mia storia la gente si sensibilizzi su questo tema. Bisogna installare defibrillatori anche nei piccoli paesi e insegnare ad usarli a tante persone. Così si possono salvare molte vite. Adesso mi sono ripreso benissimo, sono in cura, ma tra poco festeggio i 90 anni...".

La nipote Beatrice, 22 anni, invece festeggia la fresca laurea in design alla Facoltà di architettura di Firenze. Complimenti doppi, dunque.

Paolo Pacini