Salazar, dal basket alla musica Talento cubano lascia la palla a spicchi "Il Bama è stata una vera famiglia"

Sabato scorso ha disputato la sua ultima partita in gara tre dei play-off contro Virtus Siena

Salazar, dal basket alla musica  Talento cubano lascia la palla a spicchi  "Il Bama è stata una vera famiglia"

Salazar, dal basket alla musica Talento cubano lascia la palla a spicchi "Il Bama è stata una vera famiglia"

Una scelta di vita. Certamente giocando a basket in “C“ non aveva ingaggi milionari, ma smettere a soli 31 anni per dedicarsi alla musica e farne un nuovo mestiere è senza dubbio una storia che merita di essere raccontata. Sì, perché talvolta nella propria esistenza bisogna anche inseguire i sogni anziché stabilire le solite priorità, in primis quelle sotto il profilo economico.

Hector Jesus Salazar, 202 centimetri di classe pura, ala del Bama basket Altopascio fino a pochi giorni fa, attacca la canotta e il pallone color arancio al classico chiodo. Sabato scorso, 6 maggio, ha disputato la sua ultima partita, in gara tre dei play-off contro Virtus Siena. Badate bene. Non l’ultima gara in maglia rosablu. L’ultima in assoluto.

Di origine cubana, ha militato in diverse squadre toscane quando si è stabilito nel Granducato. Un talento, magari non accoppiato ad una determinazione feroce o ad un fisico alla Lebron James, ma la sua conclusione mancina staccandosi all’indietro per creare spaziatura con il difensore è stata seta pura, per utilizzare una metafora in tono, visto che la retina del canestro è di nylon e spesso nemmeno si muoveva, per la precisione del tiro.

Miglior realizzatore della franchigia altopascese per distacco, MVP anche nelle ultime gare. Come tutti i caraibici il ritmo ce l’ha nel sangue. Suonava in diversi locali quando il presidente Sergio Guidi lo chiamò e nonostante fosse legato all’agenzia R & B Sports Management accettò di trasferirsi all’ombra della Smarrita. Anche perché aveva in cantiere un progetto che poi concretizzò. L’apertura di un ristorante che proponesse piatti centro americani con annessa sala da ballo per le danze caraibiche. Purtroppo, dopo la promettente apertura, non ci furono sviluppi positivi.

Adesso prova con la musica: "Grazie infinite a tutti, sono stato bene ad Altopascio, il club rosablu per me è stata una vera famiglia - dichiara il giocatore - un grazie infinite alla società, allo staff, al presidente Sergio Guidi e a tutti i giocatori con cui ho condiviso questa avventura. E’ stato un piacere condividere questi anni meravigliosi".

Dal canto suo, il club augura il meglio a Salazar: "Buena Vida, Hombre".

Massimo Stefanini