SEGROMIGNO MONTE
Si prova a salvare la sagra del tordello di Segromigno Monte. Sicuramente cambierà la data, non più a giugno ma tra luglio e agosto. Cambia anche al format, non nel week-end, per rispetto dei ristoratori, ma durante la settimana e con una durata minore. Però, al netto di tutto ciò, la sensazione è che si farà. Così come quella di Noè, da due anni, prima del Covid, prevista in agosto. La kermesse del tordello, piatto tipico lucchese, è come un’istituzione. Tra le manifestazioni più conosciute della Piana, location da favola, nel fresco delle colline, 33 edizioni sinora, segnale di tradizione. Poi nel 2020 il rinvio dovuto alla pandemia.
L’organizzazione è della parrocchia di San Lorenzo. "Non è solo un fattore economico, comunque importante, ma anche un momento di aggregazione della comunità – spiega don Damiano Pacini – prima non si poteva nemmeno pensare di poter riavviare l’evento. Le priorità erano decisamente altre. Adesso, con le decisioni del Governo sulle riaperture, essendo all’aperto, possiamo provarci. Faremo delle riunioni, parlerò con i volontari, l’obiettivo è organizzarla". La bontà della gastronomia era acclarata: tordelli caserecci, ma anche tante altre specialità lucchesi, come la torta con i "becchi", carne alla brace e altre squisitezze come la famosa mezzina arrosto, una specie di pancetta arrotolata, laboriosa da preparare e difficile da trovare.
Massimo Stefanini