Cerca camerieri: “Contratto da 1.300 euro ma nessuno mi risponde“

Leonardo Di Lorenzo si è appellato via social ai rider: “Spesso sono malpagati eppure uno mi ha risposto che preferisce un impegno da due ore al giorno“

Leonardo di Lorenzo
Leonardo di Lorenzo

Lucca, 22 settembre 2023 – Appello accorato oltre che allettante. Il titolare del ristorante pizzeria Leos a San Concordio cerca camerieri. Il solito lavoretto malpagato da bollare con l’etichetta “sfruttamento“? Niente di tutto ciò. Leonardo di Lorenzo lo scrive via social nero su bianco: “Offro un contratto a tempo indeterminato con uno stipendio da 1.300 euro a salire”. Che significa autonomia economica, oltre che lavoro certo.

“Ho voluto scriverlo rivolgendomi in particolare ai rider visto che sono bene a conoscenza del fatto che quei ragazzi, per lo più stranieri, che effettuano consegne in bici anche quando diluvia, nevica o fa caldo, sono spesso pagati miseramente – sottolinea Di Lorenzo –. La proposta è quella di venire al calduccio da Leos per fare il cameriere. Mi accontento di un italiano parlato decentemente e non chiedo nessuna esperienza“.

Messaggio decisamente invitante. Eppure, a distanza di giorni, la risposta è un silenzio allucinante. “Non si è fatto vivo nessuno, questo è quanto – sottolinea il noto imprenditore –. Disperato ho provato anche a fermare un rider per strada, gli ho spiegato la mia proposta di contratto, che avrebbe Tfr e tutele. Mi ha detto che non gli interessa, che lui oggi lavora due ore il giorno, che di più non intende darsi. Io non mi capacito. Nonostante le restrizioni del reddito di cittadinanza non si trovano ragazzi che vogliano lavorare“.

Lavoro e gioventù, binomio difficile. “Nel mio locale tempo due mesi, quello che basta per rendersi conto che te sei al lavoro il sabato e la domenica mentre i tuoi coetanei sono a divertirsi, ed ecco che il cameriere fa bagaglio e ti saluta allegramente. Non me ne faccio una ragione, anche perché – spiega Leonardo Di Lorenzo – nel mio locale ho bisogno di personale. I giovani sembrano vivere alla giornata, non ambiscono, come era nel dna della nostra generazione, a pagarsi l’auto o la moto, non hanno pretese. Piuttosto vanno a piedi o in bici, alla cassa conti separati anche con la fidanzata, e si vive alla giornata, appunto. Non c’è proprio nella cultura nel ragazzo odierno di fare sacrifici per l’obiettivo del guadagno. Ho messo questo annuncio appellandomi ai rider, specificando di non volere esperienza. Anche di fronte a questo non si è fatto vivo nessuno. Vengono magari cinquantenni che hanno famiglia e figli e vorrebbero lavorare, ma purtroppo la tassazione non ci agevola da questo punto di vista. E’ un problema destinato a peggiorare“.