
Nuovi retroscena sulla clamorosa vicenda anticipata nei giorni scorsi dal nostro giornale, che vede la richiesta di rinvio a giudizio per 5 persone residenti nella Media Valle e in Garfagnana, indagate a vario titolo per “violenza sessuale”, “induzione alla prostituzione minorile”, “produzione e detenzione di materiale pornografico”. Il provvedimento nasce da una complessa e articolata indagine coordinata dalla Procura di Firenze competente per i reati commessi nei confronti delle fasce deboli, e condotta dai Carabinieri della Stazione di Castelnuovo Garfagnana insieme a quelli della sezione di Pg presso la Procura di Firenze. Nell’attività investigativa sono stati sequestrati apparecchi informatici nei quali erano contenute ingenti quantità di immagini e video pedopornografici.
Nei guai sono finite appunto 5 persone. In particolare, sarebbe emerso che, tra il 2017 e il marzo 2021, tre ragazzine tra i 16 e i 17 anni, in cambio di piccole somme di denaro o promesse di lavoro, erano state costrette a rapporti sessuali completi o a prostituirsi con i clienti procacciati da uno degli indagati che tratteneva per sé il 70% dell’importo della prestazione sessuale pagata dai frequentatori, consegnando alle ragazze la differenza. Prossima udienza il 17 marzo con le decisioni del gup sul rinvio a giudizio.