Primo obiettivo fallito. E per il secondo...

Serie C. La Lucchese, anche vincendo le ultime due gare, non raggiungerebbe i punti dello scorso anno. Play-off? Serve un "miracolo"

Primo obiettivo fallito. E per il secondo...

Primo obiettivo fallito. E per il secondo...

Erano due gli obiettivi che all’inizio della stagione la nuova dirigenza tecnica della Lucchese aveva sbandierato ai quattro venti: conquistare un posto nei play-off e al tempo stesso fare meglio della precedente gestione che aveva chiuso il campionato con l’ottavo posto e 51 punti. A due giornate dalla conclusione del campionato, uno dei due obiettivi, quello dei punti, è stato di fatto fallito. Perché i rossoneri, pur vincendo le ultime due partite, domenica con la Carrarese e poi all’ultima giornata, ad Ancona, chiuderebbero al massimo a quota 50 punti. Ma questo, in fondo, importerebbe poco.

Rimane ancora possibile, invece, l’obiettivo primario, vale a dire il raggiungimento di un posto nei play-off che però, se non venisse centrato, certificherebbe il fallimento sportivo da parte di chi aveva la "leva del comando" e l’ha usata commettendo tutta una serie di operazioni sbagliate, come, ad esempio, quella di aver lasciato andare via in estate Bachini, oppure di non aver riconfermato Panico, che non aspettava altro di firmare il rinnovo con la Lucchese.

A 180 minuti dalla conclusione della "regular season", la matematica o per meglio dire il "cuore", lascia ancora qualche speranza nel raggiungimento del decimo posto. Ma per realizzare quello che oggi sarebbe un "miracolo", i rossoneri dovrebbero, intanto, battere la Carrarese e sperare poi che il Rimini del cannoniere Morra (19 reti) non faccia altrettanto con l’Entella, in modo che il distacco scenderebbe ad un solo punto (47 contro 48). In quel caso, tutto sarebbe rimandato all’ultima giornata con la Lucchese di scena ad Ancona ed il Rimini a Gubbio. Dunque, finché c’è vita, c’è speranza come si dice e la speranza è che la Lucchese nel giorno del passo d’addio casalingo, giochi una partita all’altezza del momento. Lo faccia prima di tutto per se stessa e poi per quei tifosi che in estate avevano salutato con grande entusiasmo l’arrivo sulla scena calcistica rossonera del presidente Andrea Bulgarella, sottoscrivendo 1.500 abbonamenti, quota mai toccata negli ultimi anni.

Tocca, insomma, a Tiritiello e compagni rendere meno amaro il congedo dai propri tifosi, che ancora una volta, nonostante la delusione per quello che poteva e doveva essere e non è stato, faranno la loro parte, anche per non farsi sopraffare dal tifo che gli apuani riserveranno a Panico e compagni. Per l’ultima volta in questa stagione, la formazione della Lucchese la conosceremo soltanto quando la squadra sbucherà dal sottopassaggio, perché l’allenatore Gorgone non l’ha mai fatta capire attraverso le dichiarazioni della vigilia. Ma anche questo è un aspetto del tutto secondario, come la scelta del modulo tattico, che è cambiato troppe volte nel corso della stagione. L’aspetto primario è un altro: la scelta dei giocatori, non solo sotto l’aspetto tecnico, ma soprattutto sotto quello caratteriale. Anche se gli obiettivi della vigilia non saranno centrati, che almeno la squadra abbia uno scatto di orgoglio nel giorno del passo d’addio casalingo.

Emiliano Pellegrini