Primo giorno di saldi Ecco le sei regole d’oro

Federmoda: la spesa media prevista è di 119 euro a persona, in leggero aumento rispetto ai 115 di previsione del 2021, ma in netto calo ai 160 stimati nel 2020

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Le speranze dei commercianti sollevano le ali a partire da oggi, primo giorno ufficiale di partenza dei saldi di fine stagione. La disamina puntuale è di Federico Lanza, presidente di Federmoda-Confcommercio che premette un dato significativo: è di 119 euro a persona la previsione di spesa di Federmoda, il sindacato nazionale di Confcommercio che si occupa del mondo dell’abbigliamento e della moda, per i saldi invernali 2022 che in Toscana partono oggi.

Una cifra in leggero aumento rispetto ai 115 euro di previsione del 2021, ma in netto calo rispetto ai 160 stimati nell’inverno 2020, pochissime settimane prima dell’esplosione dell’emergenza sanitaria. “Indubbiamente - afferma Federico Lanza, presidente di Federmoda Confcommercio province di Lucca e Massa Carrara - l’attesa per questi saldi è alta: l’auspicio è che questo momento possa rappresentare un segnale di fiducia economica e commerciale, ma anche sociale. Il nostro invito alle persone è quello di effettuare i propri acquisti all’interno del circuito dei cosiddetti negozi tradizionali, che nel corso della pandemia sono stati penalizzati ancor di più dalle varie restrizioni, rispetto ai colossi internazionali dell’e-commerce”.

“Negozi tradizionali - sottolinea Lanza - che sono sinonimo di professionalità, sicurezza, rispetto delle regole e massima attenzione nei confronti dei propri clienti, oltre che di grande qualità su prodotti attuali che, calendario alla mano, hanno davanti ancora mesi di potenziale utilizzo. Una garanzia di affidabilità e professionalità che merita fiducia”.

Come ogni anno, Confcommercio ricorda le sei principali regole d’oro per il corretto svolgimento delle vendite in saldo. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato.

Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. Modifiche eo adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversi accordi.