
Scuola che vai, quarantena (e assenze) che trovi. Al punto che c’è già una prima sezione dell’infanzia – quella di Picciorana – che ha dovuto chiudere i battenti. E anche i servizi annessi, strategici per le famiglie, sono sempre più in bilico, compreso quelle delle mense nella scuola primaria, come ci spiega l’assessora alla scuola, Ilaria Vietina. “La normativa raccomanda una distanza di due metri tra gli allievi delle primarie a mensa nel caso in cui scatti una positività che non interrompe la frequenza – premette l’assessora Vietina –. Purtroppo è difficile poter garantire questo distanziamento con gli spazi che abbiamo a disposizione nei refettori. Quindi con i dirigenti scolastici abbiamo maturato una soluzione che può essere considerato un indirizzo maturato in condivisione tra i dirigenti stessi e il Comune: quello di non svolgere il servizio mensa e di ridurre l’orario anticipando l’uscita prima di pranzo“. Non è un annuncio da poco: significa che un solo caso di bambino positivo alle elementari può far scattare i sigilli alla mensa.
“E’ chiaro che ogni caso va visto a se, in considerazione degli spazi, delle aule, ma in linea di massima se non è possibile assicurare la distanza di due metri a mensa può succedere che l’attività didattica si fermi con l’orario antimeridiano. D’altra parte – aggiunge – non possiamo pensare di applicare soluzioni strutturali per situazioni che sono transitorie e che possono risolversi nel giro di pochi giorni. Quindi a situazioni transitorie si può soltanto rispondere con modifiche transitorie, che saranno quelle dell’orario“. Quindi lezioni sempre più con il “fiato corto“ in questa scuola che tenta la ripresa facendo slalom con il virus. Ad alzare bandiera bianca è una sezione della scuola dell’infanzia. “Secondo le normative in questo ciclo scolastico è sufficiente un positivo per far scattare la quarantena di tutta la classe, e così è accaduto a Picciorana. Un solo caso, temevamo molti di più in realtà. Ma resto a dita incrociate perchè la situazione è assolutamente plastica e volubile da un giorno all’altro, da un momento all’altro“.
Il timore di tutti è quasi incofessabile da quanto spaventa: chi si era positivizzato a seguito delle conviviali natalizie e prenatalizie non è ancora rientrato in classe o comunque è rientrato negativizzato. I nuovi contagi potrebbero essere ancora in agguato, e bastano numeri esigui, come si vede, per far saltare il tavolo.
Le nuove regole sono queste: da 0 a 6 anni basta appunto un solo positivo per far andare in Dad l’intera classe. Per la scuola primaria si resta in classe con un solo positivo – ma appunto si rischia che “salti“ il servizio mensa e che l’orario delle lezioni venga conseguentemente ridotto – si va in Dad con due casi positivi. Nella scuola secondaria di primo e secondo grado con due casi positivi in classe si adotta la didattica in presenza per vaccinati o guariti entro 120 giorni, e per chi ha fatto la dose di richiamo; invece Dad di 10 giorni per non vaccinati, per vaccinati o guariti da più di 120 giorni. Con tre positivi l’intera classe va in didattica a distanza. Il problema sorge anche quando la normativa impone una distinzione tra chi è vaccinato e chi non lo è, visto che qui si sconfina sul terreno – minato e del tutto controverso – dei dati sensibili.
“E’ vero, in realtà il preside non può accertarsi se uno studente è vaccinato o no perchè è un dato che appartiene alla sfera dei dati sensibili. Quindi – spiega l’assessore– il dirigente dovrebbe comunicare la situazione alla Asl che a sua volta dovrebbe informare il preside. E qui si torna sul punto critico: la situazione di grande incertezza delle famiglie che si trovano in grande difficoltà di fronte a servizi sanitari che non rispondono. Chiedono come comportarsi, ad esempio, in caso di contatto, chiedono lumi su tamponi, sono costrette a attese anche per i vaccini. E’ un momento difficile su questo fronte“. E intanto il numero di quarantene in classe in questo primo avvio di scuola appare già importante: negli istituti comprensivi sono già nell’ordine di alcune decine.
Laura Sartini