Potere della musica. A Bruxelles va in scena: "Celebriamo il genio. Omaggio a Puccini"

Nella residenza dell’ambasciatore italiano in Belgio, Federica Favi è andato in scena l’evento per commemorare l’anno del Centenario organizzato dall’eurodeputata della Lega, Susanna Ceccardi.

Potere della musica. A Bruxelles va in scena: "Celebriamo il genio. Omaggio a Puccini"

Potere della musica. A Bruxelles va in scena: "Celebriamo il genio. Omaggio a Puccini"

L’Europa celebra Puccini. E’ andata in scena ieri nella residenza dell’ambasciatore italiano in Belgio, Federica Favi, l’evento “Celebriamo il genio del Maestro: omaggio a Giacomo Puccini”, organizzato dall’europarlamentare Susanna Ceccardi, insieme all’Ambasciata d’Italia a Bruxelles, con la collaborazione del Conservatorio Boccherini di Lucca. All’evento, articolato in un convegno e in un concerto, hanno partecipato tra gli altri il direttore d’orchestra Beatrice Venezi e, con un video-messaggio, il sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni.

“La musica lirica è una grande eccellenza della nostra nazione e un vanto assoluto del nostro Made in Italy, tanto che pochi mesi fa l’Opera italiana è stata dichiarata patrimonio dell’Umanità dall’Unesco - ha detto Ceccardi – Giacomo Puccini è certamente uno dei suoi più alti rappresentanti, le cui opere sono capaci di commuovere a ogni latitudine. Sono davvero lieta e orgogliosa di aver potuto organizzare questo evento in suo onore, per celebrarne il Genio. Puccini è stato sia un uomo fortemente legato alla sua terra, Lucca e la Lucchesia, sia un grande musicista europeo, nel vero senso del termine: un uomo di teatro sensibilissimo, un drammaturgo attento a cogliere gli umori e le novità che agitavano l’Europa musicale di fine secolo e l’incognita Novecento che avanzava. Ringrazio di cuore l’ambasciatore Favi che ci ha ospitato e gli amici e gli artisti del Conservatorio Boccherini di Lucca, che hanno dato vita a un convegno di grande livello e a un concerto davvero emozionante”.

“Puccini si spense in una clinica di Bruxelles, dove era giunto per delle cure, alle 11,30 del 29 novembre 1924. Oggi abbiamo avviato in Ambasciata una serie di commemorazioni del centenario della sua morte, con emozione ed orgoglio. Lo abbiamo fatto in quella che dal 1919 è la Residenza dell’Ambasciatore d’Italia e che come tale non può non essere anche la casa del Maestro, delle sue straordinarie opere, oltre che la casa della cultura, di tutte le espressioni artistiche italiane. Un Made in Italy immateriale e sublime al tempo stesso, che non ha limiti nello spazio e nel tempo”, ha spiegato l’ambasciatore Favi.

“Non è esagerato dire che Puccini abbia rivoluzionato l’opera facendola saltare nel presente - ha spiegato Venezi - Lontano da sperimentazioni avanguardistiche più o meno cerebrali - e che per certi versi infatti hanno “resistito” meno al passare del tempo e delle epoche - Puccini ha creato uno spartiacque, ha messo tra sé e il resto un prima e un dopo, come si dice, e lo ha fatto prima di tutto a partire dalle sue idee drammatiche; dalla visione, chiara e radicale, che ha imposto ai suoi librettisti e non solo. Un’opera che fosse vicina alle persone, alla loro vita, sia nella forma che nella sostanza, con storie pescate da un immaginario e da vicende quotidiane, minime, ma portate in scena con il filtro imprescindibile della distanza storica. Storie che appartengono, per così dire, a un’epica “minore”, non illustre, visibile e presente a uno spettatore coinvolto direttamente, tenuto sempre a minore distanza. Una cifra che si ripercuote, ovviamente, anche nella forma e nella melodia”.

“Puccini è stato sicuramente uno dei più grandi operisti di tutti i tempi e ancora oggi continua a esercitare un’influenza immensa sulla musica classica e a incantare gli ascoltatori di tutto il mondo, perché ci ha regalato opere indimenticabili - ha il Sottosegretario Borgonzoni - Penso che ciò che rende Puccini straordinario è proprio la sua capacità di trasformare emozioni complesse in melodie, che continuano a essere eseguite ovunque nei teatri d’opera, resistendo alla prova del tempo“.

“L’iniziativa fortemente voluta da Ceccardi per celebrare, proprio a Bruxelles dove era ricoverato e terminò i suoi giorni, l’anniversario del centenario della morte di Puccini è davvero importante sia per il luogo dove viene svolta, sia per le presenze istituzionali, sia ancora per il lavoro di coordinamento che è stato fatto con rappresentanze del mondo della musica classica così qualificate“, affermato il consigliere regionale toscano Massimiliano Baldini.

“A nome della città di Lucca desidero ringraziare l’ambasciatore italiano a Bruxelles Federica Favi per il gentile invito, l’onorevole Susanna Ceccardi e il sottosegretario alla cultura e senatrice Lucia Borgonzoni per questa bella iniziativa di omaggio a Giacomo Puccini, il nostro ambasciatore nel mondo, in occasione delle celebrazioni per il centesimo anniversario dalla sua morte - ha detto il sindaco di Lucca e presidente della Fondazione Puccini, Mario Pardini -. Un anniversario che come sempre non è un punto di arrivo, ma una vera partenza per i festeggiamenti che poi arriveranno nel 2025 e nel 2026, anno in cui celebreremo il centenario della prima esecuzione di Turandot”.

Nel corso del convegno è stata presentata anche La Rivista musicologica "Codice 602", edita dalla Casa editrice Sillabe, realizzata annualmente dal Conservatorio di musica “L. Boccherini”, che contiene studi, ricerche e contributi inediti che prendono spunto da alcuni degli appuntamenti principali della stagione artistica “Boccherini Open”.

Il titolo della Rivista è un omaggio a una delle più antiche tradizioni musicali lucchesi: risale infatti all’XI secolo il prezioso Antifonario noto come "Codice 602", custodito nella Biblioteca Capitolare Feliniana di Lucca. Oltre ai contributi firmati da musicologi, professori e ricercatori di rilievo internazionale, la Rivista contiene anche un’esclusiva sezione dedicata agli Studi sulla Musica a Lucca e pubblica un estratto della migliore tesi di laurea di uno studente dell’Istituto. "Codice 602" è diretta da Sara Matteucci e si avvale del comitato scientifico formato da Giulio Battelli, Gabriella Biagi Ravenni e Guido Salvetti.