
Erika Del Bianco, consigliera
Riaprire con urgenza l’ufficio postale di Colle di Compito, dotare la zona di un ATM Postamat, per assicurare i servizi ritenuti essenziali anche nelle aree collinari. A chiederlo la nuova amministrazione civica che governa Capannori, in primis la consigliera Erika Del Bianco (del gruppo Capannori Corre), supportata dall’azione dal sindaco Giordano Del Chiaro, che condivide l’impazienza per la riapertura di un ufficio chiuso dal 20 febbraio scorso e che avrebbe dovuto essere riattivato nel giro di pochi giorni, così come garantire ai cittadini del Compitese la presenza di un circuito di prelievo gestito da Poste.
"La mancata riapertura dell’ufficio postale di Colle di Compito sta creando tanti disagi alle persone – spiega la consigliera Del Bianco – si tratta di un presidio importante, perché serve numerose frazioni in una fascia di territorio in cui è un vero e proprio punto di riferimento. Inoltre, nel Compitese è assente un erogatore di denaro, nessuno dei cinque uffici postali della zona (Colle e Pieve di Compito, Massa Macinaia, San Ginese e Carraia) ne è dotato. La situazione si è aggravata con la chiusura di quelli degli istituti bancari che erano presenti nella zona, l’unico attivo rimasto si trova a San Leonardo in Treponzio. Riteniamo quindi indispensabile l’installazione di un Postamat a Colle di Compito, frazione baricentrica per l’area".
Del Bianco, quindi, auspica a un dialogo proficuo fra amministrazione comunale e Poste Italiane affinchè si arrivi in tempi celeri alla soluzione di problematiche che gli abitanti del Compitese (circa 5mila) stanno vivendo da tempo.
"Sono certa – conclude Del Bianco – che Poste Italiane comprenderà l’urgenza e l’importanza della richiesta, anche perché siamo determinati a non mollare. I residenti del Compitese hanno diritto ad avere in zona un servizio essenziale come quello postale". Ricordiamo che questo ufficio è rimasto chiuso dopo l’assalto, nella notte dello scorso 20 febbraio, da parte di una banda che utilizzò un’auto come ariete per sfondare la porta della struttura, ubicata sulla strada regionale 439 Sarzanese Valdera. I danni furono davvero notevoli e fu chiaro che ci sarebbe voluto del tempo per sistemare l’immobile. Ma adesso, dopo 156 giorni, sarebbe auspicabile il ripristino di un servizio necessario.
Massimo Stefanini