
Il presidente Pierucci e i membri del Comitato di indirizzo che selezioneranno le tre proposte finaliste (foto Alcide)
Mentre i lavori al nuovo ponte sul Serchio avanzano a buon ritmo, a Palazzo Ducale si guarda già al futuro con un progetto che coinvolgerà oltre 300 studenti degli istituti superiori del comune di Lucca. Il nome della nuova infrastruttura sarà infatti scelto dai ragazzi attraverso un contest promosso dalla Provincia, che si svilupperà lungo l’intero anno scolastico. L’iniziativa è stata presentata ieri dal presidente della Provincia, Marcello Pierucci, insieme ad alcuni rappresentanti del Comitato di indirizzo che guiderà il percorso: tra questi Donatella Buonriposi, Gabriele Calabrese, Riccardo Del Dotto, Francesca Fazzi, Lorenzo Maffei, Ave Marchi, Emanuele Pellegrini e Andrea Salani. Il contest è rivolto a tutte le scuole secondarie di secondo grado del territorio lucchese. Hanno già aderito il Liceo scientifico Vallisneri, l’ISI Machiavelli, l’ISI Pertini, l’IIS Carrara-Nottolini-Busdraghi, il liceo artistico musicale Passaglia, il Polo Fermi-Giorgi e l’Istituto Esedra.
Ogni scuola potrà partecipare con una o più classi e presentare una o più proposte di nome, corredate da un dossier motivazionale che spieghi le ragioni della scelta. Il Comitato di indirizzo, nominato dalla Provincia e composto da esperti in vari settori, avrà invece il compito di selezionare le tre proposte finaliste, coordinare gli incontri formativi, supervisionare l’intero processo e redigere una dispensa informativa destinata agli studenti. Oltre ai membri già citati, del comitato fa parte anche Emanuele Vietina. Durante l’anno scolastico, i partecipanti prenderanno parte anche a incontri tematici e di approfondimento che si svolgeranno a Palazzo Ducale, trasformando il contest in un vero e proprio percorso formativo.
Il nome ufficiale del ponte sarà annunciato nell’estate del 2026.
"Abbiamo voluto fare qualcosa che coinvolgesse tutta la città - ha commentato Pierucci - Un ringraziamento va al Comune di Lucca per aver dato il proprio assenso a questo percorso che, diversamente, non avrebbe avuto senso avviare".
Giulia Prete