Il poliziotto-scrittore confessa altri otto colpi: assalti nei super per coprire i debiti

Ha ammesso anche quello al Conad di via di Tiglio. Trasferito in cella a Sollicciano

Colpo al supermercato e, nel riquadro, Daniele Trubiano

Colpo al supermercato e, nel riquadro, Daniele Trubiano

Lucca, 16 ottobre 2015 - Non era stato un colpo di testa isolato, un raptus assurdo e sconsiderato dettato da un momento di difficoltà contingente. Quello sconcertante assalto a mano armata era purtroppo solo l’ultimo di una lunga serie. Una vera raffica di colpi. Altre sette, infatti, le rapine andate a segno ai danni di piccoli supermercati di Lucca, ma anche delle province di Pisa e Livorno. Le ha confessate tutte Daniele «Lama» Trubiano, il poliziotto 50enne (in servizio alla Digos pisana) arrestato il 28 settembre scorso dopo la rapina al Conad di Sant’Alessio. Ad arrestarlo erano stati proprio i poliziotti, dopo che il rapinatore era stato inseguito e bloccato da due dipendenti, un passante e un immigrato ghanese.

Interrogato in carcere dal pm Salvatore Giannino, il poliziotto-rapinatore (noto anche come scrittore di romanzi gialli) ha ammesso di aver commesso una serie di colpi-fotocopia negli ultimi due anni, prendendo sempre di mira i supermercati intorno all’ora di chiusura. Il suo raggio d’azione spaziava dalla periferia di Lucca a quelle di Pisa e di Livorno, dove gravitava grazie anche al suo lavoro. «Avevo bisogno di soldi – ha ammesso Daniele Trubiano, difeso dall’avvocato Giuseppe Carvelli – e così mi sono dato alle rapine. Complici? No, ho agito sempre da solo. Dovevo ripianare dei grossi debiti contratti con alcuni istituti finanziari...». Nel frattempo il poliziotto-rapinatore è stato trasferito da quello di Lucca al carcere di Sollicciano, dove le condizioni di sicurezza sono più adeguate alla sua particolare situazione.

Il magistrato ha ottenuto la confessione mostrandogli, durante l’interrogatorio, una serie di immagini riprese dalle telecamere di sicurezza dei vari supermarket rapinati negli ultimi due anni in Toscana. E in sette casi Daniele Trubiano ha confermato di essere proprio lui quello ritratto durante i colpi a mano armata. Una delle rapine confessate è quella del 13 settembre 2014 ai danni del supermercato Conad di via di Tiglio a San Filippo, quando un bandito solitario a volto coperto e armato di pistola aveva portato via 2.000 euro in contanti. Ad attenderlo su un’auto c’era forse un complice. Circostanza negata da Daniele Trubiano, ma sulla quale la Procura continua a indagare.

Come si indaga su altri tre assalti analoghi tra Lucca, Pisa e Livorno, per i quali il poliziotto rapinatore è tuttora sospettato. Gli accertamenti sono condotti dalla Squadra mobile di Lucca, che intende andare a fondo alla vicenda, a questa ferita interna alla Polizia di Stato che ha lasciato il segno. «Una mela marcia...», è stato il commento del questore di Lucca, Vincenzo Ciarambino, che nei giorni scorsi ha anche voluto premiare simbolicamente i quattro inseguitori «dell’ormai ex poliziotto», che hanno contribuito alla sua cattura, mettendo fine a quella che ora appare appunto come una serie di rapine a catena.

Paolo Pacini