REDAZIONE LUCCA

“Peli gambosi“. Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

Un ragazzo racconta la sua vergogna per le gambe pelose durante le docce al liceo, soggetto a scherzi e battute umilianti da parte dei compagni.

PELI GAMBOSI

Mi vergognavo sempre a fa’ la doccia

‘nsieme a ‘mmi ‘ompagni del liceo.

Tutti a ride, a schizzassi, a fa’ bisboccia,

a divertissi dimenando ‘l beo,

e a misurallo ‘ol metro da sartina.

Io ritornavo ‘n classe sudaticcio,

e puzzavo per tutta la mattina.

Ero ‘ncazzato, mi chiudevo a riccio,

per via delle mi’ gambe da scimmione,

‘on velli stinchi neri, ‘osì pelosi,

da scatena’, a vardammi, ‘l battutone

de’ mmi ‘ompagni, ve’ bbrutti merdosi,

ch’era diventato ‘n tormentone:

“Gambe pelose ? No, peli gambosi !”

E lì a stianta’ sull’arti mii villosi.