
Durante la pandemia ogni giorno siamo stati sottoposti ad una comunicazione scientifica che trasmetteva dati, previsioni e notizie in tempo reale. I mezzi di comunicazione, come televisione e social network, sono stati indispensabili per mantenere un contatto con la realtà e per rimanere aggiornati su ciò che stava succedendo intorno a noi. La comunicazione scientifica sarà il tema principale della serata “La comunicazione della scienza nel futuro” di domani sera, alle ore 21, che si terrà nella chiesa di San Francesco.
Il primo appuntamento della rassegna “Conversazioni in San Francesco”, ideata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, avrà come ospiti due esperte di scienza, Silvia Bencivelli e Roberta Villa, che affronteranno il tema della scienza e come comunicarla. La giornalista Bencivelli ci ha dato delle anticipazioni sulla serata.
Quali saranno i temi che verranno affrontati durante l’appuntamento?
"Parleremo dei vari livelli di comunicazione della scienza, del ruolo che hanno i social network nel divulgare messaggi, dei pericoli che si possono correre con una cattiva comunicazione e della deriva autoritaria, cioè la situazione per cui molte persone non hanno fiducia nelle istituzioni".
La fiducia è molto importante. Cosa dovrebbe fare la scienza per ottenerla?
"Tutto si basa sulla fiducia. La scienza dovrebbe ascoltare di più il pubblico, le cose non devono essere solo spiegate, ma bisogna considerare anche che il pubblico non è fatto di persone tutte uguali. Bisognerebbe specificare il perché dobbiamo fidarci della scienza ed avere un contatto diretto tra istituzione e cittadini".
Uno dei problemi maggiori sono le fake news. Come potrebbero essere gestite?
"Le notizie false sono sempre esistite, Internet le ha solo velocizzate. Inoltre le istituzioni a volte non dicono la totale verità e questo mette in crisi la fiducia del cittadino. Non devono solo essere corrette, ma bisogna capire il perché nascono".
Quale ruolo dovrebbe avere la scienza per la popolazione?
"La scienza dovrebbe avere un valore sociale. Deve essere democratica e accettare un intervento del pubblico, ma allo stesso tempo deve avere un ruolo superiore per mantenere la sua autorità e la sua importanza, senza che le persone la mettano in discussione".
Questo approccio potrebbe diminuire lo sviluppo di pensieri complottisti?
"Il complottismo ci sarà sempre perché fa parte della mente dell’essere umano. Durante la pandemia abbiamo visto come molte persone abbiano perso fiducia nelle istituzioni, perché appunto spesso non veniva detta tutta la verità e quindi, gradualmente, le persone iniziano a sviluppare delle proprie teorie per darsi una spiegazione".
Questi temi saranno discussi domani sera, alla presenza di due esperte della materia. L’evento è ad ingresso gratuito, per partecipare occorre prenotarsi sul sito www.fondazionecarilucca.it e occorre il green pass.
Giulia Alberigi