
Fabio Barsanti e Mario Pardini il giorno dell’annuncio dell’accordo per il ballottaggio
Lucca, 19 luglio 2022 - L’appoggio dato da Mario Pardini affinché il premier Mario Draghi resti a Palazzo Chigi diventa, inevitabilmente, un caso politico. Dopo Fratelli d’Italia, da sempre all’opposizione del governo, anche le tre liste che aveva appoggiato al primo turno Fabio Barsanti e che al ballottaggio hanno scelto di apparentarsi con Pardini, prendono nettamente le distanze dalle affermazioni del sindaco.
Con una nota congiunta Difendere Lucca, Centrodestra per Barsanti e Prima Lucca-Italexit con Paragone sottolineano come non si sentano minimamente rappresentate del governo Draghi e contestano il tentativo di congelare il ricorso alle urne e al voto dei cittadini.
"Il governo – si legge nella nota congiunta – non ha saputo dare risposte concrete al Paese e le elezioni paiono essere un problema solo per i potentati internazionali che hanno suggerito Draghi. La politica italiana è stata di fatto commissariata e i cittadini devono sorbirsi governi espressione solo di giochi di palazzo. Il popolo italiano ha ancora il diritto di voto? Se sì, nessuno deve avere paura che venga esercitato. A maggior ragione davanti a ‘illuminati’ governi tecnici che non hanno saputo comunque gestire l’emergenza sanitaria se non con misure ricattatorie nei confronti di cittadini e lavoratori, non hanno un reale peso a livello internazionale e rispondono ad interessi lontani da quelli nazionali".
Poi l’affondo su Pardini. "Per quanto riguarda la lettera che alcuni sindaci italiani hanno siglato in favore di Draghi - conclude la nota - si tratta di una propaganda inutile. Chiediamo al primo cittadino di Lucca di non cascare in tutti i tranelli che il Pd metterà davanti, in modo da non farsi dettare l’agenda dalla sinistra appena sconfitta alle urne. Invitiamo Mario Pardini anche a prendere atto delle diverse sensibilità dell’elettorato che lo ha premiato al ballottaggio, al cui interno una consistente parte contesta Draghi e il suo governo".
Italexit si spinge oltre e con un documento a sua sola firma aggiunge: "Il fatto che molti sindaci di Centrodestra abbiano sottoscritto il sostegno al governo Draghi è l’ennesima dimostrazione che le differenze fra Centrosinistra e Centrodestra sono, ormai da tempo, solo formali".
Sulla questione interviene anche l’onorevole di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi che replica al senatore Pd Marcucci che aveva attaccato frontalmente Giorgia Meloni. "Marcucci che, come tutta la sinistra, sta vivendo momenti di panico a causa dell’ipotesi del ritorno al voto – replica Zucconi – dimostra scompostezza nei toni, ma anche nei contenuti finendo per dare degli irresponsabili alla stragrande maggioranza dei Sindaci che non hanno ritenuto opportuno firmare quell’appello. Prima di utilizzare parole forti e prive di senso, il senatore Pd avrebbe dovuto quantomeno tentare di argomentare e spiegarci come mai il suo partito è ad oggi, e per ragioni di misera sopravvivenza elettorale, il maggior alleato proprio di quel 5 Stelle che ha causato le dimissioni di Draghi".