Palazzo Bernardini cambia proprietario? La scelta divide l’Associazione industriali

Un'ipotesi giudicata da alcuni azzardata considerata la storia e il valore del grande edificio

Palazzo Bernardini

Palazzo Bernardini

Lucca, 31 marzo 2015 - Palazzo Bernardini, una delle antiche residenze della nostra città, costruita tra il 1517 e il 1523: un passato glorioso, sobria e lussuosa residenza della nobile famiglia divenuta poi sede dell’Associazione industriali che da anni ne è proprietaria. E il futuro del prestigioso immobile? Potrebbe essere segnato dal cammino di aggregazione avviato dall’Associazione industriali di Lucca con le «sorelle» di Pistoia e Prato, ovvero confluire nella comproprietà delle tre realtà. Quote di proprietà dell’elegante Palazzo nel centro storico, uno dei più rappresentativi della nostra città, potrebbero dunque finire nel patrimonio immobiliare di altre province. Una notizia oggetto di discussione all’interno del sindacato degli imprenditori, anticipata domenica dal nostro giornale.  Oggi l'Associazione industriali interviene con un comunicato ufficiale che non smentisce il progetto, e questo conferma di fatto l’opzione sul tavolo, senza che vi siano ancora decisioni prese. A portare la possibile scelta al tavolo della giunta è stata la presidente Cristina Galeotti. Un’ipotesi da più parti giudicata azzardata considerata la storia e il valore dell’edificio. Tutto parte, come detto, dal processo di aggregazione delle tre territoriali delle Confindustrie di Lucca, Pistoia e Prato. «L’iter aggregativo, al pari di quello che sta succedendo in altre realtà associative – spiegano i vertici di Assindustria Lucca – è partito nel 2013 ed è proseguito nel corso del 2014 con l’approvazione all’unanimità da parte delle tre assemblee territoriali di un protocollo aggregativo. Questo percorso, tra l’altro volontario, è indispensabile per arrivare a una dimensione idonea a permetterci di competere nei servizi e nella rappresentanza a livello regionale, nazionale, ma anche oltre, così come richiesto dai nostri imprenditori, senza perdere di vista quello che per noi è elemento essenziale: creare le condizioni per continuare a fare impresa sul territorio».  Ed ecco il punto: «Nello specifico aspetto sollevato in questi giorni sulla stampa, in merito alla destinazione di Palazzo Bernardini, è per noi certo ed evidente che il Palazzo continuerà a rimanere a Lucca ad esclusivo servizio ed uso degli imprenditori lucchesi iscritti a Confindustria, così come avviene da tempo, e come sarà anche per le sedi di Prato e Pistoia». La nota stampa si sofferma dunque sull’«uso» e non sulla proprietà. «Dal nostro punto di vista, siamo orgogliosi di evidenziare – continua la riflessione di Assindustria – che quello che ci sta coinvolgendo è uno dei pochi, forse l’unico, esempio di risposta concreta all’immobilismo generale che continua a ostacolare e rallentare l’attività delle imprese, e a penalizzare gli stessi cittadini. Siamo convinti che il legame con il territorio non viene messo in discussione se anche alziamo lo sguardo al di fuori dalle nostre mura».