Uccise il padre dopo una lite, per il pm è omicidio volontario

Chiuse le indagini per il delitto di Lammari: Ilenia Franceschi è accusata di omicidio volontario per la morte dell’ex idraulico, Roberto

Le indagini nell’immediatezza del delitto di Lammari

Le indagini nell’immediatezza del delitto di Lammari

Lucca, 20 ottobre 2019 - La Procura di Lucca   ha chiuso in tempi rapidi l’inchiesta sul delitto di Lammari, costato la vita il 12 luglio scorso a Roberto Franceschi, ex idraulico di 70 anni, accoltellato a morte dalla figlia Ilenia nella cucina di casa, in via del Chiasso. Il quadro probatorio è completo e il pm Salvatore Giannino ha preso le sue decisioni sulla base della relazione scritta del medico legale Stefano Pierotti.

Sabato il magistrato, tramite i carabinieri di Lammari e del nucleo investigativo, ha notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari alla figlia Ilenia Franceschi, di 44 anni: è accusata di omicidio volontario aggravato dal rapporto di parentela. Rischia la pena dell’ergastolo, anche se al momento, va sottolineato, non ha ricevuto alcun provvedimento cautelare. Parti offese nel procedimento, la moglie Marta e l’altra figlia Monia.

La casa dove è stato ucciso l’ex idraulico Roberto Franceschi (foto Alcide)
La casa dove è stato ucciso l’ex idraulico Roberto Franceschi (foto Alcide)

Secondo la Procura, Ilenia Franceschi quel giorno agì con la precisa volontà di uccidere il padre al termine di una delle loro frequenti liti, sferrandogli un solo micidiale colpo con il coltello da cucina che aveva in mano, vibrato lateralmente al costato dall’alto verso il basso: il colpo gli scheggiò una costola e perforò il cuore. Una tesi opposta alla versione della figlia che ai soccorritori del 118 e ai carabinieri aveva subito fornito una spiegazione diversa della tragedia familiare, ovvero quella di una tragica fatalità accaduta durante un diverbio col padre in cucina, mentre lei stava tagliando delle zucchine. "Non volevo ucciderlo, ma mi è venuto addosso gridando e con fare minaccioso, istintivamente mi sono difesa...", era stata la sua versione.

Per la Procura tutti gli elementi portano invece a ritenere che il gesto della coltellata inferta al cuore sia stato volontario. Un colpo secco e forte, vibrato lateralmente e arrivato in profondità. Queste le conclusioni della perizia depositata dal medico legale. Un gesto omicida maturato in un contesto di tensioni familiari e di esasperazione che andavano avanti da tempo.

In questo senso il pm Giannino ha acquisito varie testimonianze, ma anche intercettazioni ambientali e telefoniche che confermerebbero un rapporto apertamente conflittuale, con liti che venivano udite anche da altre abitazioni nei paraggi. E adesso potrebbero finire nei guai per falsa testimonianza o favoreggiamento quanti hanno dichiarato ai carabinieri di non aver mai avuto sentore di liti o rapporti tesi tra i due.

Adesso la figlia Ilenia, difesa dagli avvocati Leandro e Roberto Bonacchi, ha venti giorni per farsi eventualmente interrogare di nuovo. Poi il pm chiederà il processo in Corte d’Assise per fare piena luce su una tragedia familiare in cui ciascuno, alla fine, è a modo suo una vittima. © RIPRODUZIONE RISERVATA