
I padiglioni del Campo di Marte che rientrano nel piano delle alienazioni dell’Asl, una superficie che si è ridotta nel tempo perchè assegnata a funzioni
Sulla vendita di alcuni padiglioni del Campo di Marte interviene oggi la Cgil, partendo da alcuni presupposti chiave. “Il piano di alienazione di alcuni degli immobili dell’ex nosocomio risale, a quanto ci risulta, da un confronto con i rappresentanti della Usl Toscana Nord Ovest, al 2015. Non si tratta quindi di un fulmine arrivato a ciel sereno – chiarisce Cgil –, ma di una vendita preannunciata ormai da tempo, della quale resta però da capire la potenziale utilità. I padiglioni interessati sarebbero infatti al momento completamente inutilizzati, e privi di una chiara destinazione d’uso per il prossimo futuro. Non si porrebbe quindi il problema di generare una carenza di strutture per i servizi socio sanitari che andrebbero collocati all’interno del Campo di Marte. Anzi, secondo quanto riferitoci dalla USL, gli spazi del padiglione C, nel quale sono in corso dei lavori di consolidamento antisismico per rimetterlo a norma, e del padiglione A, destinato in futuro ad ospitare vari ambulatori, sarebbero sufficienti non solo per mantenere i servizi attualmente operativi, ma anche per ospitare nuovi servizi che potrebbero eventualmente essere implementati in un prossimo futuro“.
“Va poi ricordato – aggiunge il sindacato – che tra i soggetti interessati all’acquisto di questi spazi vi sia anche una cooperativa sociale che vuole trasformare uno o più padiglioni in una Rsa, venendo incontro alle necessità di un territorio come il nostro tremendamente povero di strutture del genere. C’è poi da considerare la scarsità di risorse nel quale naviga, ormai da anni, la sanità Toscana, le cui finanze potrebbero trovare un po’ di conforto dalla vendita delle strutture. Come Cgil Lucca, riteniamo però che una vendita volta esclusivamente a riassestare parzialmente il bilancio vada contro il proposito di servire e tutelare la comunità, obbiettivo principe per la sanità pubblica“.
“Come Cgil Lucca riteniamo necessaria - è la proposta - la creazione di un tavolo di confronto tra tutti i soggetti coinvolti, dal Comune di Lucca alla Regione, dalla Usl Toscana Nord Ovest alle rappresentanze dei lavoratori della sanità e dei cittadini, fino anche ad eventuali soggetti che hanno manifestato il loro interesse per un potenziale acquisto dei suddetti padiglioni, in modo da soppesare attentamente rischi e possibilità offerti dall’eventuale vendita“.