Morte sulle Apuane, addio a Chiara

Tragedia durante l’escursione: la vittima è precipitata per 300 metri. Aveva 45 anni e lavorava a Lappato

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CAPANNORI

Le Alpi Apuane hanno preteso un nuovo tributo di sangue. A perdere la vita è stata Chiara Galligani, 45 anni, nata a Pescia e residente a Chiesina Uzzanese, in località Chiesa Nuova. Lavorava come impiegata in una ditta a Lappato, nel comune di Capannori. E sempre a Lucca, dov’era molto conosciuta, aveva studiato al liceo artistico di via Fillungo. Fuori dal lavoro amava la montagna, la natura, gli animali, la poesia ed era grande amica dello scalatore lucchese Riccardo Bergamini. Chiara era andata con un compagno di avventura a scalare il monte Spallone, una delle creste del Sagro. E’ una zona insidiosa, dove sono morte già delle persone. La donna è caduta alle 11,17 mentre era sul sentiero (molto impervio) lungo il crinale, precipitando sul versante di Colonnata. Un volo terribile: si parla di oltre 300 metri.

Sconvolto dalla paura e dal dolore, l’uomo che era con lei ha cercato in ogni modo di raggiungerla, scendendo lungo il burrone a suo rischio e pericolo, ma quando l’ha raggiunta lei stava agonizzando. Ha potuto solo chiamare il 118 che ha fatto immediatamente alzare in volo “Pegaso 3“ dal Cinquale. Ma nella zona nella tarda mattinata di ieri c’era molta nebbia e il primo tentativo dell’elisoccorso è andato a vuoto. A quel punto è intervenuto il Soccorso Alpino e Speleologico Toscano, sezione Carrara e Lunigiana.

Gli alpinisti si sono mossi, a piedi, dal ritrovo sul Monte Sagro, per raggiungere la zona dove si pensava fosse il corpo. Ma anche per loro non è stato facile. Rispetto all’ipotesi iniziale, il corpo di Chiara Galligani si trovava molto più in basso, non lontano da Cava Saccagna. E così il Soccorso Alpino è dovuto scendere di molti metri. Nel primo pomeriggio “Pegaso 3“ ha fatto il secondo tentativo di raggiungere la zona della tragedia: questa volta la nebbia si era parzialmente alzata e quindi è stato possibile individuare l’area. Ma quando il medico ha raggiunto il corpo, non ha potuto fare altro che constatare l’avvenuto decesso.

I traumi riportati nella caduta sono stati fatali. Sempre nel pomeriggio si sono messi in movimento anche uomini e donne della Polizia di Stato e i vigili del fuoco del distaccamento di Carrara. I primi per accertare l’esatta dinamica dei fatti, il secondo per recuperare il corpo. Anche loro si sono dovuti muovere a piedi. Ma per portare il corpo all’obitorio sulla costa, facendolo trasportare da “Pegaso 3“ hanno dovuto attendere il nullaosta del Sostituto Procuratore di turno, informato del fatto già in tarda mattinata. Ieri si era alzato anche l’elicottero dei vigili del fuoco, ma quando è giunto sul posto la nebbia ha ostacolato anche il suo volo.

Andrea Luparia