Insulti omofobi di un genitore al maestro d'asilo, la denuncia diventa virale

Lucca, la vicenda che coinvolge un insegnante, Marco Dianda: "Essere omosessuale non significa essere un pedofilo o un maniaco"

Marco Dianda, 33 anni

Marco Dianda, 33 anni

Lucca, 1 luglio 2020 - L'insulto omofobo al maestro d'asilo arriva da un genitore. Che commentando l'operato dell'insegnante dice che sì, è un ottimo professionista, "peccato che sia omosessuale" (in realtà il termine era molto più forte e dispregiativo). 

E lo sfogo di Marco Dianda, 33 anni, oggetto di queste frasi diventa virale. Accade a Lucca. A essere coinvolto in questa tempesta mediatica è il 33enne, che nello sfogarsi su Facebook per quanto accaduto non credeva di ricevere così tanto affetto da parte di tanti sconosciuti in tutta Italia.

"Ancora pochi giorni e poi mi prenderò una lunga pausa dal mio lavoro e mi metterò sotto a studiare per la laurea magistrale - dice Marco - Me ne vado con la consapevolezza che per la quasi totalità dei genitori sono stato un buon educatore ma che per pochi altri, a causa del mio orientamento sessuale, non lo avrei mai dovuto/potuto fare...".

Poi continua: "Se un omosessuale non può fare l'educatore di nido perché "contronatura" (cit.), allora ditemi, essere eterosessuale è la condizione base per trattare bene i bimbi? ogni eterosessuale diventerà sicuramente un buon educatore o genitore? Essere omosessuale non significa essere un pedofilo, un maniaco, un manipolatore di menti o altro... significa solo una cosa: portarsi sulle spalle l'ignoranza altrui, quell'alone di stupidità che se non si ha forza a sufficienza finisce per ridurci ai minimi termini...".

Solidarietà all'insegnante è arrivata da Lucca e da tutta Italia. "L’esperienza che racconta Marco, 33 anni, educatore lucchese, e che è diventata virale in tutto il Paese - scrive l'associazione LuccAut - non può lasciare indifferenti. Interroga tutta la nostra città, la richiama a quella attenzione all’accoglienza e alla solidarietà che caratterizza la sua storia e il suo presente, e noi vogliamo anche il suo futuro. Ringraziamo Marco per la sua testimonianza, il suo coraggio, la sua gioia nell’essere se stesso: a lui esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro sostegno. LuccAut è un’associazione che da anni, sul nostro territorio, si batte per una cultura dei diritti per tutte le persone lgbt+. E di questo impegno per ricucire l’intera nostra comunità in un filo rosso fatto di rispetto, di accoglienza nei confronti di ogni differenza, di buone pratiche di solidarietà, anche la storia di Marco dimostra che ce ne è sempre più bisogno.