
Lupi nei monti di Vallico Sopra, ma nessuna paura per l’uomo
Rientrato dal turno di notte in cartiera, un abitante di Vallico Sopra ha trovato, nel parcheggio privato del ristorante “Il Canapale”, un capriolo sbranato e, in parte, consumato dai lupi. Scene a cui la gente delle nostri monti e campagne si è ormai abituata.
Ma il fatto che a Vallico Sopra sia avvenuto nelle adiacenze del paese, ha destato una comprensibile preoccupazione, retaggio dell’antica mentalità del lupo cattivo che aggredisce le persone.
Da tempo, ormai, i lupi si sono insediati sui monti di Vallico Sopra. In Palotina, in questi giorni, raccoglitori di castagne ne hanno sentito gli ululati a breve distanza; qualcuno li ha anche intravisti.
Un pastore, l’unico rimasto, per evitare che le sue pecore vengano assalite dal predatore, deve
rimanere col gregge tutto il giorno, e la notte portarlo al sicuro. Il ritorno del lupo ha indubbiamente costretto chi possiede animali a prendere le dovute precauzioni.
Cosa che doveva avvenire anche nei tempi passati, quando convivere coi lupi era nella norma.
Tanto è vero che se ne trova traccia perfino in una cronaca del 1470, allorché il vescovo Stefano Trento fece visita alla parrocchia di Vallico Sotto, e un lupo comparve nei pressi di una fontana.
Ritornati negli anni Settanta del secolo scorso, i lupi non hanno mai aggredito persone, poiché l’essere umano non rientra nel novero delle loro prede. Inoltre, appena ne fiutano la vicinanza si defilano.
Infatti è raro vederli, se non a distanza e per brevi attimi. Quindi nessuna paura del lupo.
Svolge solo il suo ruolo di predatore.
Vincenzo Pardini