
Una cartolina del Novecento che ritrae una cancellata in ferro sulle Mura
Lucca, 19 febbraio 2021 - Direttore della Fondazione Ragghianti dal giugno 2016 (dopo esserne prima stato componente e poi presidente del comitato scientifico) ha fatto di Lucca ormai la sua seconda casa. Bresciano di nascita Paolo Bolpagni, tra i traguardi recenti raggiunti a Lucca può anche vantare quello di essere riuscito - insieme chiaramente a tutto lo staff della Fondazione Ragghianti - a portare qui in città uno dei quadri che con maggiore incisività artistica scatta una “fotografia“ della Lucca che fu: il dipinto, opera di Bernardo Bellotto, della veduta di piazza San Martino realizzato nel 1740 ed esposto nell’ambito della mostra su Bellotto appunto che ha riscosso grande successo nel 2019-2020.
Bolpagni oggi interviene nel dibattito lanciato da La Nazione in merito al progetto del Comune di Lucca che prevede, tra le altre cose, l’installazione nella parte interna delle Mura di parapetti metallici (fatta eccezione per il tratto compreso fra Porta San Iacopo e la casa del Boia). Una questione dettata dalla necessità di sicurezza e acuita soprattutto dagli episodi di cadute, l’ultimo dei quali finito poi a suon di carte bollate.
Direttore, cosa pensa di questi parapetti metallici, per usare la stessa definizione utilizzata dal Comune di Lucca?
"Chiaramente partiamo dal principio che ogni intervento deve essere in accordo con la Soprintendenza, ma certo è che se ci sarà appunto l’assenso della Soprintendenza, possiamo stare tranquilli".
Ok, ma fatta questa doverosa e giusta premessa, il suo pensiero in merito?
"Si tratta, secondo me, di contemperare le esigenze di sicurezza con quelle estetiche. E con la parola “estetiche” intendo non soltanto di gradevolezza in sé, quanto legate alla congruità con il contesto storico-monumentale".
Dunque favorevole? Contrario?
"Quello che dico io è che se è necessario farlo, è necessario. L’importante è produrre il minore impatto possibile, compatibilmente appunto con il contesto monumentale. Con la clausola fondamentale che ci sia l’approvazione della Soprintendenza. Guardi, c’è una cartolina, che ritengo sia dei primi del Novecento e che ritrae una bambina nei pressi del Baluardo della Rosa. Ecco, questa è una fotografia che ci mostra come l’idea di una protezione di sicurezza per le persone, peraltro molto elegante, ci fosse già all’epoca. Se infatti osserviamo questa cartolina di una Lucca che fu, notiamo, come è evidente, che era già avvertito il rischio della caduta. E ritengo che sia anche un tema comunque poco dibattibile".
Ma secondo lei, le Mura non rischiano di diventare o di essere diventate un po’ troppo, mi permetta il termine, “parco divertimenti“ più che passeggiata?
"Le Mura sono uno spazio pubblico. O tu dici che non ci si passanon ci si passa e che vanno soltanto contemplate da lontano, oppure, se le si vuole utilizzare, è impossibile porre limiti di fruizione libera da parte del cittadino e di libertà individuale".