MASSIMO STEFANINI
Cronaca

Lotta allo spreco alimentare. Dalle mense comunali alla Caritas

Le eccedenze saranno donate alle strutture di solidarietà che forniscono pasti alle persone in difficoltà

L’assessora. Silvia Sarti insieme a. don Simone Giuli e. Franco Del Carria

L’assessora. Silvia Sarti insieme a. don Simone Giuli e. Franco Del Carria

Le eccedenze alimentari della mensa comunale di Capannori saranno distribuite alla Caritas, grazie ad un protocollo d’intesa tra quest’ultima, Comune, azienda Qualità e Servizi Spa e Arcidiocesi di Lucca. Sono 60 persone presenti ad ogni pasto, diurno e serale, alle mense Caritas. In aumento dopo la pandemia. Il progetto, che coniuga lotta allo spreco, aiuto a chi ha bisogno, recupero di cibo sano, è stato illustrato in conferenza stampa nel Municipio di piazza Moro dall’assessora alle politiche sociali, Silvia Sarti, dal direttore della Caritas Diocesana di Lucca, don Simone Giuli e dal responsabile del centro di cottura di Capannori di Qualità e Servizi Spa, Franco Del Carria. Presenti anche Giulia Mariani della Caritas Diocesana di Lucca e Giovanna Meduri, dietista di Qualità e Servizi Spa. Le eccedenze alimentari prodotte dal centro di cottura di Capannori che fornisce il servizio di ristorazione alle scuole e alla mensa comunale vengono recuperate e redistribuite alle mense solidali gestite dalla Caritas di Lucca. Ogni giorno le eccedenze alimentari del centro cottura di Capannori idonee al recupero, ovvero cibo non inviato o somministrato all’utenza, ma eventualmente prodotto in esubero rispetto al fabbisogno giornaliero e mantenuto ad idonee temperature di conservazione vengono ritirate dalla Caritas e trasportate con i dovuti accorgimenti, alle mense solidali da questa gestite per essere poi distribuite agli utenti. Tutto il cibo recuperato va a sostenere, in particolare, il lavoro della mensa diurna - a cura della Casa della Carità e del GVAI - e di quelle serali che hanno sede in via dei Fossi a Lucca, affidate al lavoro di undici gruppi di servizio, dei quali cinque gruppi che cucinano alternandosi nella settimana. I cibi (alimenti sfusi cotti e abbattuti, sfusi refrigerati come formaggi ed insalate mantenuti ad idonee temperature; a lunga conservazione integri; pane non esposto in somministrazione, frutta integra) vengono messi in appositi contenitori contrassegnati da etichette riportanti il nome del prodotto, la data di produzione e la data entro cui consumare il prodotto. "Cibo che altrimenti andrebbe gettato – spiega l’assessora Sarti - e che esercita quindi anche una funzione anti-spreco alimentare. Una azione di solidarietà, sostenibile dal punto di vista sociale, economico e ambientale".

Massimo Stefanini