REDAZIONE LUCCA

“Le bollette“. Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

Le bollette di gas, luce, telefono e acqua sono come un lassativo: leggendole si scioglie tutto. Si sente impotenza e rassegnazione, e se si paga arriva una letterina che dice che tutto è stato staccato. Una lotta senza fine.

LE BOLLETTE

Vella del gasse è com’un lassativo;

vando la léggo mi si scioglie tutto.

E resto lì, a biscaro, passivo,

‘on la rassegnazione del mi’lutto.

E po’ anche ‘l telefano e la luce,

e po’ l’acqua, e la tassa sul pattume;

mi sento sbiacciua’ com’una puce

che ‘un sa più vel che fa’ e che perde ‘l lume.

E s’un paghi, ‘na bella letterina,

ti dice che ti staccan ogni ‘osa.

‘Un serve sta’ a tira’ la ‘opertina,

è sempre vella, corta e caccolosa.

La tiri su e ti scopre la gambina,

la tiri giù e la nappa è freddolosa.

‘Un serve stalla a fa’ palloccorosa.

Se no poi ‘nda a dormi’ su ‘na panchina.