LE BOLLETTE
Vella del gasse è com’un lassativo;
vando la léggo mi si scioglie tutto.
E resto lì, a biscaro, passivo,
‘on la rassegnazione del mi’lutto.
E po’ anche ‘l telefano e la luce,
e po’ l’acqua, e la tassa sul pattume;
mi sento sbiacciua’ com’una puce
che ‘un sa più vel che fa’ e che perde ‘l lume.
E s’un paghi, ‘na bella letterina,
ti dice che ti staccan ogni ‘osa.
‘Un serve sta’ a tira’ la ‘opertina,
è sempre vella, corta e caccolosa.
La tiri su e ti scopre la gambina,
la tiri giù e la nappa è freddolosa.
‘Un serve stalla a fa’ palloccorosa.
Se no poi ‘nda a dormi’ su ‘na panchina.
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