L’arcivescovo ai giornalisti ”Comunicate con il cuore“

Giulietti ha celebrato la Giornata delle comunicazioni sociali nel giorno della ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono della categoria

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La diocesi lucchese, con l’arcivescovo Paolo Giulietti in testa, ha celebrato ieri la Giornata mondiale della comunicazioni sociali che ogni anno si celebra il 28 gennaio, giorno della festa di San Francesco di Sales, patrono della categoria.

Per l’occasione Giulietti ha accolto nella sale del vescovado un folto gruppo di giornalisti di varie testate e uffici lucchesi, un’occasione per ragionare sulla professione del ”comunicatore” in un epoca così difficile come la nostra. Con lui anche don Alberto Brugioni, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi; nonché Lorenzo Maffei, giornalista e coordinatore diocesano di In Cammino, il dorso lucchese del settimanale Toscana Oggi, edito dalle diocesi delal Regione.

Al centro del dialogo il messaggio di papa Francesco “Parlare col cuore. Secondo verità nella carità“ inviato proprio in occasione della giornata delle comunicazioni. Partendo dalle parole di Francesco: ”In un periodo storico segnato da polarizzazioni e contrapposizioni - da cui purtroppo anche la comunità ecclesiale non è immune - l’impegno per una comunicazione ‘dal cuore e dalle braccia aperte‘ non riguarda esclusivamente gli operatori dell’informazione, ma è responsabilità di ciascuno. Tutti siamo chiamati a cercare e a dire la verità e a farlo con carità”.

Inevitabile, nelle parole dell’arcivescovo, un invito dunque a una comunicazione con il cuore, con l’obiettivo di essere il più vicino alla verità e senza trascendere in quel clima di odio che spesso finisce per avvelenare soprattutto i social network.

Parole più che condivisibili quelle di Giulietti, soprattutto da chi – ed erano in tanti ieri mattina in vescovado – quotidianamente si sforza di onorare al meglio la professione del giornalista e del comunicatore.

Il discorso si è poi spostato sui social network e sui pericoli che essi rappresentano soprattutto per i giovani, i quali talvolta vi si approcciano in un modo un po’ candidato e disincantato, all’oscuro dai rischi che nascondono.

Ciò nonostante, anche la diocesi lucchesi è presente sui social network con un approccio, come ha confermato ieri monsignor Giulietti, inizialmente timido e guardingo e poi via via sempre più sciolto, al punto che anche una parte della formazione, soprattutto quella nei confronti della forza laicale della diocesi, che oggi è stata spostata proprio sulla rete.

F.M.