L’anno dell’olio della Piana: "Sarà straordinario"

L’esperto Gino Carmignani, presidente del Consorzio vini Doc di Montecarlo, parla del raccolto di questa stagione che si preannuncia di alto livello.

L’anno dell’olio della Piana: "Sarà straordinario"

La raccolta dell’olio in Piana si preannuncia essere il grande qualità

Si preannuncia una straordinaria annata per l’olio in Lucchesia, in particolare a Montecarlo e sulle colline capannoresi. Prodotto super, sia per la quantità sia per la qualità. Ciò compensa senza dubbio il disastro del 2023. I motivi? Il fattore climatico determinante, caldo torrido che ha allontanato i parassiti e la pioggia al momento giusto. Tanto è vero che la raccolta è anticipata, diverse le aziende della Piana che cominceranno ai primi di ottobre, rispetto al periodo canonico di Ognissanti o a novembre inoltrato. A Castagneto Carducci, zona interessata purtroppo dalla bomba d’acqua che ha investito la Valdicecina, sono già partiti. La sentenza è dell’esperto Gino Carmignani, in arte Fuso, presidente del Consorzio dei vini Doc di Montecarlo, ma anche notevole esperto del cosiddetto oro giallo. "Sarà un 2024 da ricordare, olive grosse, abbondanti, ricche di succo, buone e quindi non martoriate dalla cosiddetta mosca – argomenta Carmignani – perché le elevate temperature hanno impedito la sua riproduzione, con la deposizione delle uova all’interno delle piante che hanno beneficiato dell’acqua degli ultimi giorni. Certamente non quella che ha devastato alcune zone della Toscana, ma qui nella Piana si è rivelata fondamentale. L’alternanza del ciclo dell’olivo? Io credo di più nel Padreterno che governa la Natura, poi l’uomo cerca di intervenire per avere il miglior raccolto, questo sempre. Ma non è detto che ci si riesca ogni volta. Bellissima fioritura, legagione perfetta, tutti i parametri sono ottimali. Rimedieremo ad un 2023 pessimo. Ma attenzione. Stiamo parlando di Capannori, Altopascio, Porcari e Montecarlo e mettiamoci pure Lucca. Se eleviamo l’orizzonte all’Italia, l’annata sarà come quella dello scorso anno: la Puglia, infatti, la maggiore produttrice, è andata in difficoltà per la siccità estrema".

Se qualità e quantità sono ottime, anche la questione del prezzo tiene banco. "Calerà ma di poco. L’olio è diventato un bene quasi di lusso, magari sotto il profilo della quantità adesso avremo una bella riserva. Poi i prezzi sono determinati da diversi fattori, spesso dipende dalla prima produttrice europea, la Spagna".

Massimo Stefanini