
Maurizio Landini al mercato di piazzale Don Baroni per la campagna referendiaria
Il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini arriva al mercato di piazzale Don Baroni ben prima delle 10. Tanta gente lo sta aspettando: c’è chi lo riconosce subito e vuole stringergli la mano, chi sorridendo gli si avvicina. Ci sono gli operai lucchesi della Fiom, la combattiva categoria da dove proviene sindacalmente Landini.
Il segretario è arrivato a Lucca ieri mattina per divulgare e far comprendere meglio il contenuto dei cinque quesiti referendari abrogativi per i quali si voterà il prossimo 8 e 9 giugno. Perché sia valido, occorre superare il 50% più uno dei voti degli aventi diritto. Landini è accompagnato dal segretario della Cgil Toscana Rossano Rossi e da quello lucchese Fabrizio Simonetti. Si incammina subito lungo il percorso del mercato, si ferma ai banchi, la gente gli fa festa e apprezza ciò che il segretario nazionale della Cgil spiega sul motivo per cui, a giugno, viene chiesto di votare 5 sì ai quesiti. Lo fa con garbo e determinazione ed è lui stesso a fare volantinaggio tra la gente, man mano che passa il tempo sempre più numerosa.
Il senso del referendum su lavoro e diritti, ha fatto da sfondo al tour toscano di Landini che ieri ha proseguito a Pisa e Carrara e oggi Ponte a Elsa, per spiegare le motivazioni dell’appuntamento referendario. Il segretario, alle domande poste dai giornalisti ha risposto in maniera pragmatica: "Bisogna andare a votare – afferma – altrimenti si rischia di non raggiungere il quorum; bisogna informare le persone visto che non tutti lo stanno facendo, anche a livello di mezzi di informazione".
Ancora il segretario: "Sono qui a testimoniare che occorre ricostruire una partecipazione, una democrazia; questo referendum non è di questo o quel partito ma di chi vuole migliorare i diritti di chi lavora e il diritto di cittadinanza; sono le persone, attraverso lo strumento referendario, chiamate a decidere di migliorare i loro diritti e le loro condizioni".
Sulle morti sul lavoro e la sicurezza, Landini puntualizza: "Il referendum è cruciale perché riguarda chi lavora in appalto o subappalto e dunque si tratta di dare vita a un cambiamento fondamentale per garantire più sicurezza". Infine un ultimo appello: "Noi ci rivolgiamo a tutti perché il voto permette finalmente di decidere; noi vogliamo riattivare un percorso democratico che serva ad ascoltare le persone e invitarle a decidere, il nostro compito di sindacato è questo; pensiamo ai giovani, ai salari troppo bassi, con il referendum è possibile ribaltare certe condizioni e lo vogliamo fare, come sindacato, andando a ricostruire un rapporto con la società".
La lunga passeggiata di Landini si condisce di battute, la gente lo chiama, in tanti vogliono i selfie e una stretta di mano. Poi l’incontro del segretario con Gildo dei Fantardi che sta suonando una vecchia canzone di lotta: Landini si ferma, lo saluta e timidamente intona quel brano. Presenti anche l’ex assessora Ilaria Vietina, l’ex sindaco Alessandro Tambellini e associazioni a supporto del referendum.