La Soprintendenza dice no. Tiene ancora banco la questione fotovoltaico: "Nessun lavoro dal 22"

Un’azienda della Piana vuole installare dei pannelli energetici sul territorio. Il Comune si è opposto chiedendo il vincolo per interesse culturale. L’Ente, però, si è opposto dando parere negativo alle richiesta.

La Soprintendenza dice no. Tiene ancora banco  la questione fotovoltaico: "Nessun lavoro dal 22"

La Soprintendenza dice no. Tiene ancora banco la questione fotovoltaico: "Nessun lavoro dal 22"

La Soprintendenza di Lucca ha detto No al vincolo per notevole interesse culturale richiesto dal Comune di Porcari, sulla ex Fornace, mentre è ancora in ballo, con la Soprintendenza regionale, quello paesaggistico. Intanto spuntano anche localizzazioni alternative, ad esempio in Padule, sul terreno di un noto commerciante e nel frattempo il sindaco Leoanrdo Fornaciari ha firmato un atto di diniego ufficiale a realizzare la struttura per la produzione di energie rinnovabili alle quali il Comune non dice No (già ce ne sono sul territorio), ma esprime parere negativo sull’ubicazione. Sono gli ultimissimi sviluppi, di ieri in pratica, sulla vicenda della volontà di una azienda agricola con sede ad Altopascio, di realizzare un impianto fotovoltaico a terra da 3,4 megawatt su una superficie di trentamila metri quadrati in via Forabosco, tra l’ex lago della Fornace (che il Municipio ha acquisito al suo patrimonio acquistandolo all’asta a giungo del 2022) e la collina che ha sulla sua sommità la famosa Torretta. Come si era mossa l’impresa? ll 21 novembre la società ha presentato al Comune una PAS (acronimo di Procedura Ambientale Semplificata) per realizzare l’impianto da oltre tre megawatt, fornendo contemporaneamente all’Ente di piazza Orsi un mese di tempo per controdedurre, chiedere integrazioni o, anche, non fare niente: in quest’ultimo caso i lavori sarebbero potuti iniziare già il prossimo 22 dicembre. Da qui la decisione che spiega il primo cittadino: "Siamo convinti che l’area non sia idonea. Pertanto, sabato 16 dicembre, il Comune ha inviato all’azienda agricola un rigetto e diniego ufficiale a realizzare l’impianto. Il provvedimento è assai articolato. Tecnicamente si chiama "preavviso di diniego" (previsto per legge) e si concretizza in dieci giorni di tempo entro i quali la ditta, fino al 27 dicembre, avrà la possibilità di segnalare qualche aspetto che dagli uffici comunali potrebbe non essere stato considerato, ma questo non cambia la natura del provvedimento: diniego e rigetto della PAS, con diverse e articolate motivazioni, senza possibilità di integrazioni della pratica, in quanto l’area non può accogliere quell’impianto. Ciò vuol dire, – chiosa Fornaciari, - che non ci sarà nessun inizio lavori il 22 dicembre. Lo ripeto: si alle rinnovabili ma non in ogni luogo". Anche i cittadini sono sul piede di guerra.

Massimo Stefanini