“La lasagna“. Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

L'articolo descrive in modo poetico e ironico una ragazza allegra e vivace che, nonostante le apparenze, si rivela essere piatta e poco interessante. La metafora della lasagna viene utilizzata per sottolineare la superficialità e la mancanza di profondità della protagonista.

LA LASAGNA

Era ‘na cima, davero ‘nteligente,

vand’attaccava a ride era ‘na matta,

una ragazza allegra e divertente

coll’occhi scrutatori d’una gatta.

Ma a ben vardalla ‘un ti veniva ‘n mente,

così slanciata ‘ome ‘na cerbiatta,

di sfranellacci vigorosamente.

Perché davanti e dietro le’ era piatta.

Era ‘na stiacciatina, ‘na lasagna:

le ‘oscine di pollo e vel culino…

‘un era mia da stendela ‘n campagna,

col pledde apparecchiato sul pratino;

‘un era tipettino da cuccagna,

ma da “Veneta”, a prende ‘n gelatino.

A disquisi’ sui menhir della Bretagna

o su Cesare Borgia, il Valentino.

E po’ annui’, estasiato, a vella lagna,

e riportalla a casa ‘n motorino.