Industria, produzione ancora giù. Quatro trimestre chiude in rosso

Il centro studi di Confindustria rende noti i dati: il periodo segna il -3,4% in generale e il -1,2% in Lucchesia

Industria, produzione ancora giù. Quatro trimestre chiude in rosso

Industria, produzione ancora giù. Quatro trimestre chiude in rosso

Il bilancio consuntivo per la produzione industriale del 2023 riguardante le province di Lucca, Pistoia e Prato viene definito da Confindustria Toscana nord "non brillante per la produzione manufatturiera". Dal Centro studi degli industriali emerge che il 4° trimestre si è chiuso (dato generale) con un -3,4% rispetto allo stesso periodo del 2022. Al punto che viene definito, come dato tendenziale, "la prestazione più bassa nella successione dei trimestri".

L’apporto della Lucchesia è maggiormente contenuto facendo registrare un -1,2%. Sincero il commento del presidente Daniele Matteini: "Dopo un 2022 che ha fatto tirare un sospiro di sollievo e che nella nostra area ha portato il livello della produzione a +3,3%, il 2023 ci riconduce indietro di un passo, per quanto piccolo; niente di sorprendente o inatteso, in verità: parliamo di manifatturiero e anche a livello italiano la crescita del Pil – minima e inferiore al punto percentuale registrata nell’anno – è dovuta a servizi e costruzioni".

Il 2024, secondo Matteini, "è iniziato con una cauta fiducia, nonostante i problemi legati agli alti tassi di interesse, a un’inflazione ancora elevata, a costi energetici che rimangono troppo alti e ad aumenti dei prezzi di voci cruciali per l’economia quali il petrolio e i trasporti marittimi".

Entra nello specifico della nostra provincia Tiziano Pieretti, numero due di Confindustria Toscana nord: "Nel 4° trimestre 2023 la produzione manifatturiera lucchese ha tenuto, rimanendo del tutto inalterata rispetto allo stesso periodo del 2022 e registrando dal punto di vista tendenziale, il risultato migliore dell’anno, dato che i trimestri precedenti erano stati tutti negativi, sia pure in misura modesta".

Pieretti passa ad analizzare i singoli comparti. "A livello annuale le prestazioni più elevate rimangono quelle della nautica, con +4,1% rispetto a un già ottimo 2022, chiuso a sua volta a +7,2%; identico il risultato degli altri mezzi di trasporto e moderatamente positivi anche la moda, reduce da anni non facili, con +0,9 e il cartario con +0,1%, mentre la chimica-plastica-farmaceutica pareggia esattamente i risultati del 2022". Segno negativo, invece, per gli altri settori.

Prosegue Pieretti: "Si evidenzia un -8,8% nell’alimentare, che proviene da un 2022 a quota +2,1%; -7,7% la metallurgia, anch’essa con un 2022 che registrò +5,3%; -5,6% il lapideo, dopo un 2022 all’insegna della stabilità; -0,4% le macchine, che includono anche quelle per il cartario, dopo un 2022 a +3%". Solidità invece per il manifatturiero lucchese, "capace di far fronte anche ad anni non semplici come quello appena trascorso. Infine il cartario. Conclude il viucepresidente: "Quello della carta e cartotecnica di Lucca e Pistoia si conferma un settore all’insegna della stabilità dei volumi di produzione. Il 4° trimestre 2023 ha segnato +2,6% sullo stesso periodo del 2022, portando la chiusura dell’anno a +0,5%; buone, soprattutto per gli ordinativi dall’estero, le previsioni delle imprese".

Secondo Pieretti, però, "rimangono alcuni nodi irrisolti, che impattano più o meno intensamente su tutti i settori: i costi dell’energia, più contenuti ma ancora alti, e del denaro; le imprese del cartario sono orientate all’innovazione e alla sostenibilità, ma per innovare, digitalizzare, decarbonizzare occorrono investimenti che oggi, con i tassi di interesse ancora alti, non sono facili".

Maurizio Guccione