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"Industria e arte, siamo la capitale della carta" E Biennale Cartasia muove anche il turismo

A tu per tu con Emiliano Galigani, direttore artistico della kermesse che andrà avanti fino al 26 settembre. Una manifestazione itinerante tra indoor e outdoor che catalizza l’attenzione di migliaia di persone, incuriosisce e contribuisce a proiettare Lucca nel mondo

Tra green pass e vaccinazioni, tra favorevoli e contrari, tra bollettini settimanali e decreti governativi, occorre però anche parlare di un tema che spesso rischia di finire in secondo piano. Il turismo. Perché comunque, pur se i livelli chiaramente non sono quelli degli scorsi anni, questo è lampante, però la città, soprattutto in questi ultimi giorni, ha visto un certo dinamismo in fatto di turisti.

E parlando di turismo non è possibile non parlare anche di eventi. Tra questi certamente spicca la biennale di arte e architettura in carta, Cartasia. Sul tema abbiamo sentito Emiliano Galigani, direttore artistico della kermesse.

Galigani, un’edizione, questa, che taglia anche un traguardo?

"Sì, questa è la decima edizione, è un grande compleanno per noi che si sarebbe dovuto tenere lo scorso anno in realtà".

Come sta andando?

"Stava andando bene perché comunque la risposta del pubblico era forte, ma con il green pass un po’ è diminuito l’accesso. Comunque diciamo che va bene. C’è grande curiosità sulle opere e la cosa bella è che nel corso degli anni le opere sono state adottate dai lucchesi in maniera quasi come fossero dei figli della città".

Quali i numeri di Cartasia?

"Noi normalmente facciamo – parlo del 2018 – dai 15mila ai 20mila spettatori paganti; quest’anno dobbiamo vedere come si svilupperà ancora. In questa percentuale c’è un pubblico locale della provincia di Lucca che è circa il 40 per cento, poi c’è il turista occasionale che rappresenta il 20-25 per cento, e il resto è un turismo biennale che generalmente si muove dal centro nord Italia – e lo sappiamo per certo perché facciamo dei sondaggi – che viene a Lucca perché sa che c’è la biennale. Questa cosa qui si è allargata sempre di più nel corso degli anni".

Oltre agli ingressi al chiuso ci sono poi le opere gratuite nelle piazze?

"Certo, poi ci sono coloro che si muovono per quello che c’è fuori nelle piazze e di cui abbiamo purtroppo solo una stima che parla di circa 200mila persone, che si evince dal numero di interazioni di foto e commenti su Instagram".

Un bel risultato dunque?

"Questo è l’evento che riesce davvero a rendere questa città capitale della carta. Nessun luogo ha questo “genius loci“: la tradizione cartaria che qui si fa dal 1400, l’industria come distretto cartario più importante d’Europa e l’evento artistico più importante al mondo rendono alla fine Lucca la capitale mondiale della carta: tra l’altro mi piace citare tre aziende in particolare che partecipano attivamente alla Biennale e dimostrano l’attaccamento dell’industria cartaria a questa iniziativa. Si tratta infatti di DS Smith e Smurfit Kappa che hanno fornito la carta per le opere e la Fosber che ha concesso un contributo".

Quest’anno ci sarà una flessione chiaramente nei numeri. Cosa vi aspettate?

"Quest’anno c’è un bel movimento, ma se devo guardare a questa settimana credo calerà di un 40 per cento; con il passare dei giorni e delle settimane però credo che il green pass diventi una prassi, guardavo anche i dati del Ministero stanno correndo in massa a scaricare il green pass. Come proiezione? Quest’anno penso a 150.000 persone per le opere esterne e se riuscissimo a raggiungere 15mila paganti lo riterremmo un successo generale".

Dunque secondo lei la biennale muove turismo?

"Non secondo me, è una certezza, muove una parte del turismo interessante perché viene il turista sostenibile. Noi abbiamo sempre fatto un lavoro sull’arte contemporanea, abbiamo sempre cercato di renderla “popolana“ nel senso positivo del termine. L’arte credo non deve essere fatta per l’élite culturale, ma per portare cultura e bellezza alla gente normale. Qui vengono persone dai 18 anni fino ai 60. Tutti incuriositi e stupiti da quello che può essere realizzato con la carta, dunque forse lo stupore è il primo motore".

Cristiano Consorti