Arrivano dai fondi del Pnrr i 37mila euro che il comune di Fabbriche di Vergemoli ha scelto di investire per recuperare un manufatto votivo di particolare importanza per la comunità, bene frutto di una donazione da parte della famiglia Papini nel 2021.
"Un importante intervento di recupero, tutela e valorizzazione di un manufatto votivo, piccolo ma di grande valore per tutta i nostri abitanti. Con gli oltre 37mila euro di risorse a disposizione dal capitolo Pnrr - spiegano dall’amministrazione di Fabbriche - intendiamo riqualificare la mestaina "Papini", antica cappella dedicata al culto contenente un’icona religiosa, collocata sul ciglio della strada aderente ad un fabbricato a picco sul torrente Turrite , locato esattamente alle porte della nostra frazione montana di Fornovolasco".
La serie di interventi, a cura dell’architetto Laura Panzani, sono mirati al riuso adattivo e all’adeguamento funzionale, strutturale ed impiantistico del bene culturale, ai fini della rigenerazione e della salvaguardia del bene stesso. L’attuale stato di conservazione e di manutenzione, infatti, sono particolarmente critiche e necessitano di interventi immediati come, tra gli altri, il rifacimento completo della copertura, il consolidamento della parte elevata della muratura portante, l’asportazione delle parti di intonaco presenti in stato di forte deterioramento e la loro ricostruzione, nonché la ripulitura completa della pavimentazione e delle parti in ferro.
"È volontà del Comune, sempre nel rispetto delle opere di riqualificazione dell’intero borgo - spiega il sindaco di Fabbriche di Vergemoli, Michele Giannini -, di procedere immediatamente all’esecuzione dell’intervento. Il piccolo fabbricato ha intessuto un forte legame con il territorio risultando in piena armonia con l’ambiente circostante. Il recupero di questa piccola cappella votiva dedicata al culto cattolico si inserisce perfettamente nel piano di ripresa e resilienza dei borghi. Le mestaine fanno parte del patrimonio storico, artistico e religioso della Garfagnana e affondano le loro radici nel nostro passato e delle nostre radici. Rituale simbolico per molti fedeli nel loro percorso di fede - conclude Giannini -, è nostro dovere oggi preservarne la presenza sul territorio per non dimenticare e tramandare la storia, la cultura e la tradizione che appartengono alle comunità locali".
Fiorella Corti