REDAZIONE LUCCA

“Il sogno maladetto“. Un nuovo sonetto di Alessandro Meschi

Sogno maladetto che riaffiora, ricco di emozioni e di amarezza, che si dissolve come un'onda lasciando solo disperazione. Una carezza che si fa pigra e vagabonda, prima di spegnersi come una trottola.

IL SOGNO MALADETTO

Chi pol sape’ vel che mi torna a gola

per fammi fa’ vel sogno maladetto;

e ‘un lo faccio mia ‘na volta sola:

lu’ si ripete, lucido e perfetto.

Mi lascia drento ‘n groppo d’amarezza,

mi fa vede’ com’eran l’emozioni,

vando mangiavo pane e tenerezza

e governavo le mi’ pie ’llusioni.

M’assale e mi travolge. Po’ m’affonda,

vando mi sveglio e ‘un mi rimane nulla.

Come fa ‘l mare che ritira l’onda.

E ‘l disperato ‘ncanto mi riculla,

mi fa adora’ ‘l passato, che m’abbonda.

Vella carezza tua, che mi trastulla,

si fa ‘nfingarda, pigra e vagabonda.

Si spenge ‘ome ‘na trottola che frulla.

E riapro l’occhi nella baraonda.