
C’è voluto quasi un anno intero ma alla fine l’Asl Nord Ovest ha deciso: il futuro del San Cataldo resta saldamente nelle mani de La Salute per altri 25 anni. E’ stata la coop con sede a Maggiano ad aggiudicarsi il mega appalto bandito dall’azienda sanitaria nell’estate del 2019. Non si tratta, in realtà, di una sorpresa per quel che riguarda l’esito: La Salute era già precedente affidatario del servizio ed era stata l’unica a presentare un’offerta entro i termini previsti dalla gara.
Ma sono i tempi a essersi allungati tantissimo, complice anche il valore della concessione in gara che prevede un flusso di ricavi atteso annuale pari a 2.530.434,19 euro per un complessivo in 25 anni di oltre 63milioni di euro. E certamente l’emergenza Covid-19 ha messo ulteriormente i bastoni fra le ruote. Tant’è vero che l’ultimo verbale di verifica per l’offerta tecnica ed economica presentata dalla cooperativa si è svolto il 27 agosto. Aggiudicazione definitiva il 31 agosto e consegna ufficiale dell’appalto a partire proprio da ieri, per 25 anni.
L’Asl incasserà invece un canone di concessione, offerto dalla cooperativa all’interno della proposta economica, pari a 12mila euro all’anno. Cambiano anche i rapporti fra azienda sanitaria e La Salute che passa dal ruolo di affidatario del servizio a concessionario, accollandosi quindi il rischio di impresa. Ci voleva tempo, a decidere, perché ogni aspetto della proposta andava valutato con attenzione visto le la struttura polivalente del San Cataldo è una delle più delicate e importanti per il sistema sanitario territoriale della Lucchesia.
Un complesso che svolge diverse attività: residenza sanitaria assistita (Rsa da 35 posti letto), residenza sanitaria per disabili (Rsd) e hospice. In sede di gara l’azienda sanitaria si è comunque riservata la possibilità di richiedere al concessionario il mantenimento del servizio Hospice per un massimo di 3 anni, in vista dell’eventuale trasferimento della struttura nella Cittadella della Salute a Campo di Marte. Quando questa ipotesi si verificherà, il San Cataldo potrà quindi lavorare con un modulo Rsa base aumentato 49 posti letto (recuperandone 15 dall’hospice) e 16 posti per residenza sanitaria disabili. All’interno del modulo Rsa, infine, era già previsto l’addio ai 5 posti di ‘stati vegetativi persistenti’ per rispondere alle normative e garantire la copertura, anche notturna, di infermieri e operatori socio sanitari.
Francesco Scolaro© RIPRODUZIONE RISERVATA