
di Daniele Masseglia
Veder sorgere il polo scolastico delle superiori nell’area del liceo artistico Stagi, progetto annunciato mille volte ma fermo al palo. E’ questa la speranza di Germano Cipolletta, 58 anni, dirigente dell’istituto Camaiore 1 e subentrato quest’anno a Nadia Lombardi nella reggenza del Don Lazzeri-Stagi. Meno parole, più fatti: è questo il pensiero di un dirigente soddisfatto per l’ambiente trovato a Pietrasanta ma deluso da un involucro che fa acqua da tutte le parti.
Che istituto ha trovato?
"C’è un squadra di docenti formidabile, persone preparate e motivate, una comunità professionale desiderosa di presentarsi al territorio con carte vincenti. Questo mi ha rincuorato: posso continuare l’opera cominciata dai miei predecessori".
I plessi invece languono.
"L’ideale è spostare tutto allo Stagi, scelta strategica vincente che ci consentirebbe di riqualificare l’immagine complessiva dell’istituto. L’offera formativa è qualcosa di impercettibile e immateriale e se migliora se ne accorgono in pochi. Ma se viene dipinta la facciata lo notano tutti e la scuola appare di miglior qualità. Diventa difficile presentare i nostri punti di forza finché gli immobili saranno fatiscenti".
Lo ha detto alla Provincia?
"Appena insediato ho subito telefonato al consigliere delegato all’istruzione Maria Teresa Leone, la quale mi ha ricontattato facendomi capire quanta importanza viene data a questa scuola. Ma dal dialogo bisogna passare alle azioni: gli istituti sono un volano per lo sviluppo e avere un polo scolastico di qualità significa garantire un futuro di qualità al territorio e un capitale umano che deve fungere da leva per il benessere e l’occupazione. L’assenza di un polo formativo qualificato comporta invece riflessi negativi: la Provincia ha in cantiere un progetto di grande rilievo, da 16 milioni di euro, ma occorre passare dai progetti ai cantieri e questo deve avvenire in un tempo certo. Ora gli edifici non rendono giustizia alla nostra qualità: anche il contesto è importante".
I rapporti con il Comune?
"Al più presto incontrerò l’amministrazione. So che rivendicano gli spazi del Sant’Agostino, dove ho trovato una situazione tranquilla anche se con gli infissi non adeguati e altri problemi sulla sicurezza. Chiedono pazienza perché ci sarà il polo, ma intanto passano gli anni e questa pazienza è in esaurimento: ogni anno è lo stesso ritornello. Vorrei si arrivasse a una progettazione esecutiva il prima possibile e a una cantierizzazione delle opere. La comunità scolastica sta facendo uno sforzo enorme in ambienti non ideali".
Infine le classi-pollaio.
"Termine sbagliato perché abbiamo scelto location che consentono il distanziamento. Il vero problema è che sono numerose a causa della contrazione dell’organico a livello regionale e provinciale. Mi ritrovo con classi di 32 e 33 studenti: è facile prendere decisioni di carattere aritmetico, ma poi in classe ci vanno i nostri professori. Ci riescono perché sono molto bravi, ma non è giusto. Ce la metterò tutta: da buddista so che alcune partite le perderò ma non mi arrenderò perché la scuola viene prima, essendo il nostro futuro".