"Il mercato immobiliare? Un bel momento"

Giuliano Satti fa il quadro della situazione post pandemia. "Tra gli acquirenti molti americani, ma anche europei dell’Est e del Nord"

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Il dato in sé è allarmante: 15mila case in vendita a Lucca. Un dato di “Immobiliare.it” che ci posiziona ai vertici della classifica nazionale per abitazioni in cerca di nuovo padrone, dopo Roma (59mila), Milano (38mila), Torino (36mila), Firenze (20mila) e Brescia (17mila). Ma una lettura in controluce - quella che ci offre l’esperto - assegna le giuste proporzioni.

“In realtà - dichiara Giuliano Satti, proprietario di Essegi Immobiliare Lucca - il numero emerge da una somma aritmetica delle case in vendita nelle agenzie. E se la procedura può essere corretta in linea generale non lo è per Lucca che, come per tante cose, fa storia a sé. Infatti mentre nelle vetrine di molte città ci sono immobili in esclusiva, a Lucca lo stesso immobile può essere gestito anche da 3 o 4 agenzie”.

Quindi non c’è un esubero di case vuote?

“Direi al contrario. Siamo di fronte a una carenza di immobili se rapportata alle richieste, sia di appartamenti, in centro così come in periferia, sia di edifici di pregio, ricercatissimi sempre che vi sia equilibrio con il prezzo. Questo fa parte del ruolo dell’agente immobiliare, indurre prima di tutto il proprietario, al di là del valore affettivo, a centrare il prezzo giusto. Un compito antipatico ma che va a vantaggio del proprietario stesso: una casa che resta per anni vuota e invenduta è un danno non da poco vista la fiscalità da fronteggiare”.

Chi cerca casa oggi a Lucca?

“Ovviamente il lucchese che vede crescere famiglia. Ma anche tanti stranieri che magari conoscono la città in vacanza e se ne innamorano. Perché è bella, ma anche molto vivibile logisticamente, ha due aeroporti internazionali vicini, il mare e le colline a portata di mano e un importante patrimonio culturale. Un’offerta ben diversa dal paesaggio da cartolina con i cipressi di alcuni luoghi maremmani che però non vanno oltre”.

Anche americani?

“Molti americani, in più l’Est Europa, polacchi, ungheresi, e anche Nord Europa, in particolare Olanda e Belgio”.

La richiesta più curiosa?

“Mi sono trovato di fronte una famiglia che voleva trasferirsi a Lucca da Parigi. Il motivo? Anch’io stesso non mi sono trattenuto dal chiederlo: perché, mi hanno risposto, Parigi è diventata invivibile e anche poco sicura, costantemente preda di manifestazioni e di quel che accade in conseguenza. Anche Firenze, che è sempre stato nostro competitor sta perdendo qualche punto di appeal in questo senso”.

Dunque la città conquista, ma anche i lucchesi fanno buona impressione?

“Sì, in generale tutti si trovano bene con i lucchesi, ritenuti affidabili e disponibili. Questo vale fino a quando non approcciano gli uffici pubblici, un viaggio senza ritorno. Qualcuno addirittura si è rimangiato l’idea di venire a vivere qua una volta che si è confrontato con le file, le attese, e gli impiegati non sempre con il sorriso, per pratiche che al loro paese svolgono online in un secondo”.

Chi si trasferisce a Lucca dall’estero, pensionati?

“Un po’ tutte le età ma di solito sono nuclei attivi, imprenditori, tanti, e anche persone che mantengono il lavoro nel paese di provenienza in formula ‘smart working”.

Quanto tempo serve in media per portare a buon fine una compravendita?

“I tempi si sono notevolmente accorciati, siamo sull’ordine di tre mesi. In generale è un buon momento sia per comprare che per vendere. E’ una fase di mercato sano, non forzato".

Laura Sartini