La vicenda del fotovoltaico a Porcari finisce alla Procura della Repubblica. Ieri alcuni cittadini hanno trovato appesi agli alberi di via Forabosco, dove una azienda agricola vorrebbe installare impianto da 3 megawatt su una superficie di 30 mila metri quadrati circa (novemila pannelli tra l’ex lago della Fornace e la collina), alcuni cartelli in cui si legge l’inizio attività, i responsabili della struttura, i progettisti ed altro. "Ma quello che è grave – spiega il sindaco, Leonardo Fornaciari – è che sul cartello è riportato il logo del Comune di Porcari senza che l’impresa abbia avuto nessuna autorizzazione ad usarlo. E mai l’avrei concessa. Ho fatto quindi partire un formale atto di diffida alla rimozione immediata dei cartelli e al divieto di utilizzo del logo del Comune. Tutto è stato inviato anche alla Procura della Repubblica. Siamo contrari, lo ribadisco, non alle energie rinnovabili, ma al fatto di realizzarle in siti inidonei".
Argomento sempre più spinoso che segue il consiglio comunale di giovedì sera in cui c’è da registrare la fumata nera per il provvedimento unitario per dire No. Il Municipio di piazza Orsi pur garantendo di essere favorevole alle energie rinnovabili ma nei siti idonei e non dappertutto, prima ha bocciato la pratica a livello edilizio. Poi il sindaco, Leonardo Fornaciari, ha chiesto alla Sovrintendenza un vincolo paesaggistico sull’intera area. Nella seduta del civico consesso di giovedì si pensava che potesse uscire un documento unitario che evidenziasse come tutta l’assemblea cittadina fosse unita e coesa. Invece le mozioni sono state due, una per schieramento. Ognuno si è votato la sua.
La minoranza, gruppo "La Porcari che vogliamo" ha votato la propria, astenendosi su quella della maggioranza la quale, ha votato favorevole anche a quella della minoranza. Quale sarà il prossimo step? Se venisse attribuito il vincolo anche oltre il lago ex Fornace che il Comune ha acquistato all’asta nel 2022 per cucire a livello turistico la zona e per farne un centro culturale con il trasferimento della biblioteca, sarebbe difficile proseguire. Altrimenti la ditta potrà fare i suoi passi, in primis con il ricorso al Tar. Secondo le normative, vincolo a parte, i pannelli possono essere realizzati entro un perimetro di 500 metri dagli insediamenti industriali.
Massimo Stefanini