La regione Toscana è stata condannata a risarcire un automobilista dopo lo scontro con un capriolo. È la sentenza, che farà storia, e che ha visto la Camera di consiglio della Corte Suprema di Cassazione dare ragione al conducente che nel lontano aprile 2016 aveva colpito accidentalmente un capriolo in via Ronco a Lucca. La Terza sezione civile ha infatti rigettato il ricorso fatto della regione e ha stabilito che "la responsabilità per danni provocati alla circolazione stradale da animali selvatici va imputata all’ente cui siano stati concretamente affidati i poteri di amministrazione del territorio e di gestione della fauna". Ad aprile di ormai sette anni fa, infatti, l’autista, mentre percorreva via Ronco, si è trovato di fronte ad un animale selvatico che improvvisamente aveva occupato il tratto stradale, da lì lo scontro, con conseguenti danni alla sua autovettura quantificato in circa 2 mila euro. Il lungo processo aveva già visto in un primo giudizio le ragioni dell’automobilista. Il Giudice di pace di Lucca aveva infatti affermato la responsabilità di entrambi gli enti convenuti, ovvero regione Toscana e provincia di Lucca.
Stessa sorte anche per l’appello dove il Tribunale di Lucca – infatti – aveva dichiarato inammissibile l’appello della Provincia e aveva rigettato quello della Regione. A quel punto la regione Toscana ha proposto il ricorso in cassazione, poi nei fatti perso. "Una sentenza storica – spiega il legale del conducente, Claudio Bolelli dello Studio Legale Associato Di Claudio Bolelli E Associati di Pisa -, che chiarisce tanti dubbi sulle responsabilità in caso di scontri con ungulati e a cui tanti cittadini ora potranno guardare per capire come agire dopo questo tipo di incidenti molto comuni". Tra le ragioni dell’ente regionale che però non sono state accolte, veniva lamentato che la predisposizione delle misure di protezione della circolazione stradale rientrerebbe, non nella materia della protezione della fauna selvatica, bensì nella materia della viabilità. Quindi, la responsabilità secondo la regione doveva essere del Comune.
La Corte di Cassazione però ha respinto la tesi, indicando non solo che il "sinistro di cui è causa si è verificato in una strada in cui era altamente probabile l’attraversamento di animali selvatici" ma anche che la responsabilità della gestione delle specie ungulate, e quindi dell’impatto di tali specie anche nella viabilità, è della regione. "Una battaglia di principio – commenta l’avvocato Bolelli -, che la regione Toscana ha voluto portare avanti senza successo, tanto da dovere pagare quasi più di spese processuali che di risarcimento effettivo dei danni".