
Il sindaco di Viareggio boccia la proposta avanzata da Pierucci "Ci sono forti perplessità sul profilo istituzionale e anche politico. È un tentativo che tenta di nascondere i forti dissidi interni al Pd".
LUCCA"La gestione del servizio idrico integrato rientra esclusivamente tra le competenze dei Comuni e la Provincia non detiene in materia alcuna delega operativa": Giorgio Del Ghingaro, sindaco di Viareggio, boccia senza appello l’offerta del presidente della Provincia Marcello Pierucci di aprire un tavolo a Palazzo Ducale sugli assetti idrici e sul futuro delle aziende che gestiscono il servizio in provincia di Lucca. Il primo cittadino viareggino, i cui rapporti con Pierucci sono storicamente molto tesi, in una nota sottolinea tutte le sue perplessità sull’ipotesi di un coordinamento provinciale su scelte che spettano ai singoli enti. Perplessità sotto il profilo istituzionale e interrogativi sul piano politico. "Non può inoltre passare inosservato – si legge nella nota – che la proposta proviene da chi, in passato, ha contribuito ad alimentare significative divisioni tra i Comuni del territorio, escludendo Viareggio da ambiti strategici quali la gestione dei rifiuti e il Consorzio di Bonifica. Scelte nette e deliberate, che rendono oggi meno credibile il tentativo di accreditarsi come promotore di coesione e unità tra Amministrazioni".
Del Ghingaro parla senza mezzi termini di ingerenze politiche sul tema, ovviamente tutte in casa Pd. "A tutto ciò si aggiunge un’evidente esigenza politica – puntualizza –: al di là delle intenzioni dichiarate, l’iniziativa sembra rispondere alla necessità di ricomporre le crescenti tensioni interne al Partito Democratico, cercando di armonizzare posizioni che, nei fatti, si sono rivelate profondamente divergenti". Sì a confronti con le altre realtà comunali, è la conclusione di Del Ghingaro, ma la Provincia può tranquillamente restarne fuori, a maggior ragione se ad esse, come sottolinea, non viene riconosciuta sufficienti elementi di credibilità: un siluro (l’ennesimo) che da Viareggio arriva a Camaiore, via Lucca. "Il Comune di Viareggio – conclude – è e resta comunque disponibile a partecipare a confronti seri, trasparenti e rispettosi delle prerogative istituzionali. Non ritiene tuttavia opportuno prendere parte a tavoli convocati da chi, per storia recente e per comportamenti concreti, non offre oggi sufficienti elementi di credibilità e coerenza nel ruolo di garante. La tutela dell’interesse del territorio richiede interlocutori credibili, in grado di esercitare il proprio ruolo con senso di responsabilità istituzionale, al di sopra di logiche politiche o appartenenze di schieramento".
Una stoccata all’inquilino di Palazzo Ducale che arriva all’indomani della sonora ’’bocciatura’’ espressa anche dal sindado di Lucca Mario Pardini che ha evidenziato di trovare "alquanto singolare che chi ha affossato la proroga di Geal in Regione ora si faccia promotore di una soluzione, dopo aver fatto di tutto per bloccare la via della legge regionale". "Da parte nostra, lavoriamo speditamente a un consiglio comunale congiunto con le altre realtà della Piana: il tavolo c’è già ed è quello", ha sottolineato nella giornata di mercoledì il primo cittadino di Lucca. Anche se non è mistero che Lucca, qualora entrasse in Gaia, con Viareggio e Massa, avrebbe il 60 per cento delle quote societarie con la possibilità di incidere nelle scelte strategiche della società idrica.
Fabrizio Vincenti