
Il giorno dopo è ancora sotto choc il ragazzino rimasto in balìa dei ladri nella villa di famiglia a Spianate. Per questo il padre, Giulio Casale, 51 anni, titolare della Kami infissi (sede legale ad Altopascio e punto vendita a Santa Lucia di Uzzano), fa sentire al sua rabbia: "Come stiamo? Male, perché quello che è accaduto è grave. Sono diversi episodi, quasi tutti con lo stesso modus operandi, bisogna fermare questi delinquenti, perché una volta o l’altra qualcuno potrebbe farsi del male".
E’ a ragione da vendere. A maggio dello scorso anno la famiglai Casale aveva subito un tentativo di furto e quella volta i ladri erano stati messi in fuga dalla presenza in casa di qualcuno: proprio lo stesso ragazzino che giovedì mattina è stato svegliato da un malvivente, con il volto travisato e che lo ha piantonato in camera da letto mentre l’altro con una mola distruggeva la cassaforte. Nel parcheggio ad attenderli un terzo complice in auto pronto alla fuga.
Troppe analogie, poi, per non pensare che possa trattarsi della stessa banda che nei giorni scorsi ha rapinato in casa Gabriella Fantozzi, l’imprenditrice 85enne che si è trovata faccia a faccia con tre ladri che l’hanno immobilizzata utilizzando lo spray al peperoncino. Saranno le indagini dei carabinieri a stabilirlo se si tratta o no degli stessi malviventi, fatto sta che adesso in paese serpeggia la paura e il terrore di un brutto incontro al ritorno in casa.
Ancora amareggiato, Giulio,così come la madre dei sedicenne, Michela, 44 anni e impiegata nell’azienda di famiglia; la coppia ha anche una figlia più piccola, di appena 13 anni. "Noi eravamo al lavoro – racconta il padre – e mio figlio Angelo non stava bene e per questo non era a scuola. I malviventi sono passati dal retro, spaccando la stessa finestra del tentativo di furto di qualche mese fa. Mio figlio non li ha sentiti, uno se lo è trovato di fronte, ha chiuso la porta, gli ha tolto il telefono cellulare e gli ha spruzzato il peperoncino, poi è rimasto lì a fare la guardia. L’altro era in camera mia, con la mola ad aprire la cassaforte, praticamente distrutta per rubare 200 euro e portarci via i libretti di risparmio. Un terzo bandito – prosegue Giulio – era in auto a fare da palo". L’imprenditore non si capacita: "Come facevano a sapere che il forziere era in quella precisa stanza?".
Massimo Stefanini