Lucca, "Troppi accaparramenti: farmaci introvabili"

Il presidente dell’Ordine dei farmacisti, dottor Salvatore Ingrosso, spiega la scarsa reperibilità di certi antinfiammatori e antidolorifici

Lucca, il presidente dell'ordine dei farmacisti Ingrosso

Lucca, il presidente dell'ordine dei farmacisti Ingrosso

Lucca, 7 agosto 2022 - ​Anche in provincia di Lucca, si registra la difficoltà a reperire nelle farmacie alcuni medicinali. Si tratta di noti marchi il cui principio attivo è l’ibuprofene, l’antinfiammatorio che ormai viene utilizzato con largo impiego. In particolare, secondo alcuni farmacisti, la scarsa reperibilità riguarda il Nurofen sciroppo per bambini. Il farmaco sembra letteralmente andato a ruba. Il fenomeno non è certo sfuggito al presidente dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Lucca, il dottor Salvatore Ingrosso. Al quale, il nostro giornale ha posto alcune domande utili a capire il fenomeno, fornendo così una lettura utile ai cittadini.

Dottor Ingrosso, perché proprio il Nurofen per bambini?

"Ci sono diverse spiegazioni; in alcuni casi si tratta di ritardi da parte dell’azienda nella produzione del farmaco, addirittura anche per problematiche apparentemente banali legate agli imballaggi; altre volte – per farmaci sui quali si registra la stessa problematica - perché l’azienda produttrice è stata acquisita da un’altra società. Ma vi è in capo a tutte le difficoltà, una questione che deve far riflettere più di altre".

Quale?

"La corsa all’acquisto preventivo. Non ha alcun senso approvvigionarsi di medicine solo per anticipare il loro, eventuale utilizzo; questo fenomeno riguarda anche altri farmaci il cui principio attivo è l’ibuprofene, parlo quindi anche degli equivalenti; il farmaco si acquista quando vi è un preciso bisogno, se il medico ha stabilito che va somministrato, dunque non deve far parte di una sorta di “dispensa” dove accanto ai generi alimentari mettiamo anche i farmaci: è sbagliato e ha, in certi casi – come quando si pretende dal proprio medico la prescrizione – un costo superfluo".

Dottore, vi è una correlazione del fenomeno in virtù dell’utilizzo del principio attivo anche per combattere i sintomi minori della variante Omicron?

"Proprio così. È indicato anche per questo e, naturalmente, il farmaco viene acquistato. Ma attenzione: ribadisco che non è giustificabile tenerlo in casa solo per accaparrarselo preventivamente; nel caso invece dell’antidolorifico utilizzato per i bambini, assistiamo a genitori che lo acquistano perché stanno partendo per la vacanza. Vorrei ricordare che la rete capillare delle farmacie presenti in Italia, è del tutto rassicurante. Siamo sempre aperti, vi sono farmacie ovunque e in caso di necessità, basta entrare e acquistare il prodotto. Non si deve ricorrere a scorte che peraltro, rischiano di non essere utilizzate perché vanno incontro a scadenza".

Voi siete ancora in prima linea rispetto al bisogno dei tamponi per Covid. Qual è oggi la situazione?

"È in corso un periodo di forti richieste. Noi ci siamo ma dobbiamo fronteggiare il periodo estivo, quindi le assenze dei colleghi per ferie. Paghiamo una sofferenza di laureati disponibili, la programmazione del fabbisogno di farmacisti non riesce a coprire la richiesta attuale legata alle sostituzioni, e questo sta diventando un problema non indifferente, l’Ordine ne è ben consapevole".

Dottor Ingrosso, alla fine la sofferenza di farmaci oggi irreperibili rientrerà?

"Certo, già a settembre torneremo ai vecchi regimi. Ma lancio un appello: non fate scorte di medicinali, acquistateli soltanto se vi è una necessità. Il medico e il farmacista rappresentano i corretti riferimenti da consultare sempre".