Falso medico lavorava all’Asl, scoperto dopo un anno

Aveva vinto il bando per attività necroscopiche presentando l’autocertificazione. Indagine della Procura dopo un esposto. Accertamenti dei carabinieri del Nas

L’indagine della Procura era stata affidata ai carabinieri del Nas

L’indagine della Procura era stata affidata ai carabinieri del Nas

Lucca, 27 maggio 2023 – Da oltre un anno lavorava per l’Asl come medico necroscopo a “gettone“ in particolare per le attività di certificazione dei decessi in obitorio. Collaborava comunque anche per i riscontri diagnostici: sosteneva di essere specializzando in medicina legale ed era anche ritenuto un giovane professionalmente molto capace. Peccato però che non avesse mai conseguito neppure la laurea in medicina. Per vincere il bando dell’Azienda Toscana Nord Ovest al finto medico trentenne lucchese era infatti bastato presentare una semplice autocertificazione.

Una vicenda sconcertante emersa solo di recente in seguito a un esposto presentato alla Procura di Lucca che ha subito avviato un’inchiesta. Sono stati i carabinieri del Nas ad approfondire il clamoroso caso, scoprendo in breve che effettivamente la fantomatica laurea non era mai stata conseguita.

Notevole l’imbarazzo per l’Asl che solo a quel punto, ricevuta la visita del Nas, ha chiesto al presunto medico di produrre la documentazione originale attestante il titolo di studio, ma non ha ottenuto alcuna risposta concreta. Da qui l’immediata decisione da parte dell’Asl Toscana Nord Ovest di annullare il bando d vinto dal trentenne stesso oltre un anno fa (e la relativa graduatoria) per tutte le attività legate alle visite necroscopiche.

Il falso medico, oltre ai profili penali, adesso è anche chiamato a restituire le somme indebitamente versategli dall’Asl per queste prestazioni, che ammonterebbero a quasi 70mila euro.

Ma non è tutto. Adesso si pone a catena anche il problema della serie di certificazioni rilasciate in qualità di pubblico ufficiale in più di un anno di attività illecita. Certificati di morte che a questo punto non hanno alcuna validità legale e potrebbero comportare altre conseguenze, basti pensare alle ripercussioni a livello assicurativo in qualche particolare caso.

Sotto choc anche medici e personale dell’ospedale, rimasti attoniti di fronte a quanto emerso dall’inchiesta. Bocche cucite, ma molti fanno capire che nessuno nell’ambiente, anche per le capacità dimostrate “sul campo“, poteva immaginare che si trattasse di un falso medico.

Paolo Pacini