
Condanna di primo grado a sei anni e sei mesi per quello che per gli inquirenti era l’ideatore del giro di falsi certificati medici utilizzati per rinnovare le patenti in tempi più brevi. Gli automobilisti coinvolti sarebbero in totale una sessantina. Questi si rivolgevano alla stessa persona, ovvero Luca Giannecchini, 46 anni di Massarosa, per riavere la patente di guida che in alcuni casi gli era stata sospesa per uso di stupefacenti o guida in stato di ebbrezza. Lui, stando alla ricostruzione dei fatti, creava certificati falsi sulla base di uno autentico e in poco tempo la patente tornava nelle mani degli automobilisti. Una storia che ha radici nel 2019, quando la polizia stradale di Lucca avvia le indagini dopo una segnalazione.
Una prima parte si era conclusa a giugno 2021, con la condanna in abbreviato per l’abile falsificatore, con l’accusa di false certificazioni e falso per induzione. In quel caso in 34 (automobilisti lucchesi e versiliesi) avevano patteggiato una pena di sei mesi per concorso nelle false certificazioni.
Le indagini, nel frattempo, sono andate avanti, facendo emergere altre 29 persone (per la maggior parte residenti in provincia di Lucca, altri a Massa e La Spezia) che, tra il 2016 e il 2019, si erano affidati a Giannecchini per riavere la patente di guida dopo la sospensione. Il meccanismo contestato era il solito: lui gli forniva dei certificati falsi con cui gli automobilisti si recavano alla Motorizzazione e venivano riabilitati alla guida. A far saltare il gioco, però, alcuni banali errori come l’utilizzo di firme di medici che per vari motivi non facevano più parte della Commissione atta a giudicare l’idoneità degli automobilisti; o lo stesso timbro, che per i documenti ufficiali non veniva utilizzato da tempo. A scoprirlo erano stati i funzionari della Motorizzazione civile di Lucca. Il pm Antonio Mariotti aprì all’epoca un fascicolo individuando almeno 4 casi analoghi, poi diventati molto di più.
L’ultima parte si è chiusa qualche giorno fa, davanti al gup Antonia Aracri: dei 30 imputati, 17 hanno patteggiato una pena di 6 mesi con la sospensione condizionale, 5 hanno scelto l’abbreviato, tra cui l’imputato principale, e sono stati condannati a una pena tra i 6 e gli 8 mesi. Gli altri sono stati rinviati a giudizio. Giannecchini, come detto all’inizio, ha avuto un trattamento diverso: condannato a sei anni e sei mesi per falso in certificazione amministrativa, falso in contrassegno e induzione in errore di pubblico ufficiale. Sia per questa che per la prima condanna ricorrerà in appello.
Teresa Scarcella