Alcol e bagordi, notti di follia alla ex Manifattura

Mentre si controllano le strade calde del centro c’è chi se la gode nel cuore del monumento cittadino

Alcol e bagordi all’ex Manifattura

Alcol e bagordi all’ex Manifattura

Lucca, 27 giugno 2021 - Niente limiti acustici. E nemmeno problemi per l’alcol in bottiglia. O per la sua distribuzione a eventuali minorenni. O, ancora, per il limite di persone e il distanziamento. Lo spazio fuori da ogni regola esiste, si trova in pieno centro storico e, almeno per ora, è di proprietà del Comune di Lucca, che proprio in questi giorni ha definito con rigore le nuove emissioni sonore per i locali.

Si tratta del parcheggio interno della Manifattura, un luogo-non luogo dove tutto è possibile e dove ogni sera si ritrovano gruppi di giovani per bere, fumare, sentire musica come e quanto vogliono. Non bastassero le segnalazioni, è sufficiente recarvisi per vedere il degrado dell’area, da anni in stato di abbandono, anche se Metro ha nei pressi in funzione un parcheggio metallico a due piani che si fa profumatamente pagare. Larga parte del piano terra dello stesso è inutilizzabile e circondata da una rete che dovrebbe proteggere il cantiere dei lavori infiniti (con tanto di due fallimenti della imprese assegnatarie dell’appalto) dei progetti Piuss. Una rete che non occorre forzare, nonostante un severo cartello, perché è semplicemente aperta e consente di scoprire un mondo. Fatto di rifiuti di arredamento, di calcinacci, stracci, sporcizia di ogni genere che i temerari che si avventurano per parcheggiare da quelle parti possono godere gratuitamente.

Così come possono osservare un vero e proprio campionario di bottiglie di ogni tipo di alcolico. Dalle marche di birra che vanno per la maggiore alle confezioni di vodka a buon mercato, per finire con quelle di rum di un certo pregio. Resti di bagordi che con regolarità – tra una mascherina buttata qua e là, icona del tempo della pandemia – vengono celebrati in pieno centro storico, mentre le pattuglie monitorano le strade della movida. Un buco nero, quello del parcheggio interno della Manifattura, probabilmente non l’unico, ma che fa impressione per la vicinanza alle strade della movida, per l’assenza di controlli e per la quantità di alcol che deve girare nel bel mezzo di uno degli esempi più importanti di architettura industriale cittadina.

Le sorprese non finiscono: al primo piano del parcheggio, dove sono presenti otto contenitori per estintori antincendio, sulla carta per impedire l’eventuale divampare della fiamme delle auto parcheggiate, si scopre che ben sei di essi sono vuoti. Anzi sono stati svuotati, e gli estintori fatti sparire, in alcuni casi con il liquido schiumogeno che è stato disperso nei pressi. Dovessero esserci problemi di combustione, solo due estintori potrebbero essere usati, ma se i contenitori sono otto, c’è da supporre che altrettanti dovrebbero essere gli estintori proprio per garantire un’adeguata sicurezza all’area. All’esterno, però, un cartello ricorda che tutta l’area è sottoposta a controllo con videotelecamere. Sipario. Fabrizio Vincenti