Elide, attrice a 97 anni “Passione e divertimento“

E’ nella compagnia teatrale di “50 & Più“ e non manca una tappa della tournée. Domani a Coreglia nei panni della cameriera d’albergo: “Mi applaudono subito“.

Elide, attrice a 97 anni  “Passione e divertimento“

Elide, attrice a 97 anni “Passione e divertimento“

Calcare le scene a 97 anni è la cosa più naturale del mondo per la signora Elide Losso che vive a San Marco e che in queste ore sta ripassando la parte nello spettacolo “Il Tacchino“ della compagnia teatrale di 50 & Più Università Lucca. Quando si affaccia lei sul palco, fra i capelli argento la galletta in pizzo bianco da cameriera d’albergo e il volto radioso e divertito, l’applauso parte spontaneo.

“Spesso succede prima ancora che riesca a dire le mie battute. Temo che lo facciano più per l’età che perchè sono brava – ride –. Però è da capire: a momenti ho cento anni“. La signora Elide non si risparmia, puntuale e preparatissima per ogni tappa della “tournee“ dello spettacolo che domani sarà a Coreglia e che è già stato a San Cassiano a Vico. “C’è un bravo regista, che sa assegnare le parti a seconda delle persone – dice – mi diverto. Ho iniziato nel 2009 dopo che morì mio marito. I tre figli grandi, sposati, che mi stanno sempre vicini, mi convinsero a uscire di casa per non stare sola. Così iniziai nella compagnia teatrale di 50 & Più, e mi sono sempre trovata bene“. Elide è sempre circondata da una bellissima famiglia, oltre ai tre figli ci sono quattro nipoti, due maschi e due femmine, ed è anche bisnonna di due bambini.

“Ho il diploma magistrale che conseguii in tempo di guerra, quando non c’erano certo i concorsi. Mi detti comunque da fare con le supplenze. Poi però, a un certo punto della vita, lo misi nel cassetto per seguire i figli prima, e i nipoti poi. Se mi sono mai pentita? Qualche piccolo rimpianto c’è sempre, ma sono stata felice, e lo rifarei. Stare vicino alla famiglia è ciò che ti ripaga di più“. E’ nativa napoletana, come ci dice lei stessa, padre calabrese madre toscana.

“Abitavo in Calabria, vidi Lucca una volta che, giovanissima, venni a trovare mia zia, e mi piacque tanto la città. Quando mio marito vinse il concorso per entrare in Prefettura insieme si scelse Lucca come destinazione, dove siamo rimasti sempre e dove mi sono sempre trovata bene. I miei figli sono praticamente lucchesi“. Il segreto di una longevità così serena e lucida? “Personalmente cerco sempre di tenere in moto il cervello leggendo, facendo cruciverba, e, perchè no, recitando“. Nel pubblico vorrebbe suo marito. “Uscivamo sempre insieme, da quando ci siamo sposati non ci eravamo mai lasciati. Nel fidanzamento invece ci separarono per 4 anni perchè lui fu fatto prigioniero durante i combattimenti a Tripoli. Poi tornò e, nel 1950, ci sposammo, Ringrazio Dio che abbiamo fatto le nozze d’argento e d’oro. Quanti ricordi. Lo dico sempre alle ’colleghe’ più anziane sul palco, quando voi nascevate io mi sposavo“.

Laura Sartini