Ecco “Le madri della Repubblica“ La mostra che dà voce alle donne che diedero vita alla democrazia

Inaugurata ieri a palazzo comunale, rimarrà aperta fino al 31. "Vengono dimenticate troppo spesso"

Ecco “Le madri della Repubblica“  La mostra che dà voce alle donne  che diedero vita alla democrazia

Ecco “Le madri della Repubblica“ La mostra che dà voce alle donne che diedero vita alla democrazia

Aperta al pubblico all’interno del palazzo comunale di Castiglione di Garfagnana, la mostra "Le madri della Repubblica" promossa dall’amministrazione comunale con l’Associazione Toponomastica Femminile. Il movimento, che si costituisce in associazione nel 2014, nasce con l’intento di restituire voce e visibilità alle donne che hanno contribuito, in tutti i campi, a migliorare la società. Così, la mostra ha la finalità di rendere manifesto il loro contributo nascosto, se non addirittura negato, un’assenza che contribuisce a rendere il genere femminile spesso invisibile.

Un’invisibilità che trova riscontro nei libri, nei nomi delle strade e perfino nel linguaggio. "Infatti – spiegano i promotori -, quando parliamo della nascita della Repubblica italiana e della Costituzione, parliamo sempre dei Padri Costituenti, dimenticando che ci furono anche donne che parteciparono in maniera determinante a quell’opera straordinaria, non citiamo le Madri della Repubblica". L’amministrazione comunale nel ringraziare Paola Malacarne, consigliera alla toponomastica femminile delegata alla rappresentanza istituzionale per la collaborazione relativa all’evento, ricorda come sia particolarmente sensibile al tema e impegnata attivamente per rimuovere questa disparità.

Ovviamente il pensiero va all’iniziativa che nel 2019 animò il territorio con la decisione di riempire un vuoto toponomastico della frazione di Campori. Grazie a vie e piazze dedicate a donne di grande rilevanza sociale. Tra loro: Maria Montessori, Artemisia Gentileschi, Matilde di Canossa, Rita Levi Montalcini, Ada Negri, Oriana Fallaci, Anna Frank e Frida Kahlo.

All’inaugurazione molto partecipata dell’8 marzo di quell’anno, però, seguì la protesta di alcuni cittadini che portarono il caso davanti al Tar il quale, a causa di una presunta "mancata ponderazione di esigenze", ritenne opportuno annullare la delibera. "Ad oggi - commenta il sindaco Gaspari a margine dell’inaugurazione - stiamo ancora attendendo decisioni. Oltre alla cancellazione dei nomi femminili, ci sono i disagi con abitazioni poste in vie senza nome e difficilmente individuabili". La mostra resterà aperta fino al 31 marzo: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17, il lunedì e il giovedì.

Fiorella Corti