REDAZIONE LUCCA

E c’è chi già torna al “take away“

In Chiasso Barletti la vineria “La Guerra di Paco“ si rilancia con la formula dell’asporto a prezzi calmierati

“La guerra di Paco“ mette in canna munizioni di tutto rispetto per rispondere al fuoco di fila dei decreti e delle restrizioni: pollo tandoori, lampredotto con i porri, fritto di acciughe e patatine, ravioli di gamberi al vapore ma anche i tordelli, da notare, al ragù “anni Settanta“. Il tutto, assolutamente “sparato“ in formula take away.

Un ritorno al passato, al post lockdown? “In effetti sì “, risponde Paco Silvestrini che esattamente un anno fa,inevitabilmente inconsapevole della guerra che si sarebbe trovato a fronteggiare, ha aperto il suo locale in Chiasso Barletti. “Ci ho pensato su, e ieri ho scritto questo post-invito su Facebook. Un passo indietro? In qualche modo sì, per cercare di rimettersi di fronte al pubblico, non si pretendono guadagni. Proprio in questa ottica ho ridotto di un euro ogni piatto in formula take away. Non c’è il servizio anche se c’è il confezionamento, ma non importa. E poi faccio lo sconto di sei euro a chi acquista la bottiglia del vino. L’importante, ora, è non stare fermi a girarsi i pollici“. Il menù è un curioso mix tra novità, tradizione e oriente.

“Un menù in cui mi trovo molto a mio agio. Sono praticamente nato nel ristorante di mio padre, a Pisa, poi ho proseguito il mio percorso con la vineria, insieme alla mamma, in piazza Vettovaglie sempre a Pisa. Lucca, dove da giovane svolsi il servizio civile, mi ha sempre conquistato. E’ qui che sono voluto tornare con la mia ’Guerra di Paco’“.

Un vero grido di battaglia, oggi più che mai. “In realtà il nome del locale erano nato da una tensione familiare proprio per il fatto che dopo tanti anni avevo deciso di mettermi in proprio – racconta Paco – Non potevo immaginare che dopo una partenza alla grandissima, nel mese di ottobre 2019 con la benedizione dei Comics, potessi piombare in un tunnel simile, e ovviamente non solo io. Non è una passeggiata di salute avere sulle spalle tutti i costi di un’attività e trovarsi, di botto, un muro davanti“.

L’arte della cucina è un potenziale che, anche in tempi difficili come questi, può fare una grande differenza. “Da questo punto di vista sono decisamente figlio d’arte, vengo dalla tradizione ma da sempre mi interesso dei piatti asiatici“. Riavvolgiamo un attimo il nastro: un pisano innamorato di Lucca? “Certamente un pisano atipico, me lo riconosco, ma questa città così tranquilla e piena d’arte mi ha da sempre affascinato“. La sfida nella sfida è stata anche quella di aprire in una strada, Chiasso Barletti, che per lungo tempo si è spenta e in cui, invece, gli imprenditori adesso hanno tornato a credere.

E’ qui che ha deciso di trasferirsi l’edicola cartoleria Brancoli, è qui che ha aperto anche il negozio Santi Punto, grazie all’intraprendenza della commessa storica del Santi Guerrieri che oggi rilancia l’eleganza dei cappelli, camicie, ombrelli in una vetrina che era stata lasciata dallo storico negozio di calzature. E’ qui che si trovano la manifattura e anche lo showroom di RossoRamina. Poi c’è Chocolat, ovviamente Casamica Immobiliare che è stata il ’motore’ di questa ripartenza, negozi di abbigliamento. Anche l’antico vicolo medievale sta perseguendo la strada di una difficile rinascita.