REDAZIONE LUCCA

E alla “Bruno Baldassari“ il conto dell’energia elettrica arriva a 4 milioni

Rispetto al 2021 anche qui la bolletta è praticamente raddoppiata. "Lavoriamo molto, ma queste cifre ci preoccupano"

La loro azienda fa del trasporto dell’energia elettrica la mission industriale: ma la “Bruno Baldassari e F.lli Spa“ non è tuttavia indenne dagli aumenti considerevoli per il consumo dell’energia elettrica. Con sede principale a Lammari sul viale Europa e altre due rispettivamente a Salanetti e Marlia, l’azienda leader nella produzione di cavi nazionali ed europei per trasporto di energia e di segnalamento e comando, risente non poco degli aumenti che stanno investendo aziende e famiglie.

"Anche la nostra è un’azienda energivora – afferma l’amministratrice Barbara Baldassari – anche se certamente non come una cartiera; gli aumenti del costo della bolletta, però, li abbiamo riscontrati anche noi: disponiamo del raffronto tra il primo semestre del 2021, dove abbiamo speso oltre 2 milioni di euro di energia elettrica, con lo stesso periodo di quest’anno in cui il costo della bolletta si attesta sui 4 milioni di euro". I costi, sono comprensivi degli storni previsti dal Governo equivalenti al 20 e 25%. Un aumento secco, dunque, per l’importante azienda lucchese, che si aggira sul 90%.

"Lo scorso anno – prosegue Barbara Baldassari – abbiamo fatto un buon lavoro e anche questo primo semestre ci lascia soddisfatti; ma se dovessimo prospettare il ritorno a un giro di commesse minori, diciamo pure normale, certamente il costo dell’energia ci creerebbe un grosso problema; se il prezzo è passato da 50 euro a megawatt a 400, è naturale che stiamo parlando di costi insostenibili: per questo – prosegue l’amministratrice dell’azienda – chiediamo un tetto massimo oltre il quale non sia possibile andare; lo chiediamo – va avanti – così come tutte le altre aziende e perché, lavorare con i prezzi fuori controllo dell’energia elettrica, diventa insostenibile".

La richiesta, come dichiarato più volte dal vice presidente di Confindustria, Tiziano Pieretti, è quella di fare in fretta a trovare alternative utili a scongiurare una crisi economica che trascinerebbe dietro a sé anche l’aspetto occupazionale. "I nostri prodotti hanno un mercato europeo – spiega Barbara Baldassari – e dover fare i conti con aziende concorrenti di altri Paesi dove l’energia elettrica non ha questi costi, ci preoccupa non poco".

La “Bruno Baldassari“ ha un organico fisso di 240 dipendenti, ai quali si somma l’indotto legato a imprese e collaboratori esterni. "Ci associamo – conclude Baldassari – ai ripetuti appelli che arrivano ormai da molto tempo da Confindustria Toscana Nord: occorre che l’Italia e l’Europa adottino dei provvedimenti utili a calmierare il costo dell’energia, tutelando così imprese e famiglie". E proprio Confindustria Toscana Nord, con il presidente Daniele Matteini, in queste ultime ore ha mandato chiari segnali di preoccupazione per gli aumenti dell’energia, richiamando la politica ad un impegno tangibile.

Maurizio Guccione