
La sua vetrina sta pian piano arricchendosi di bontà particolari tanto nel gusto quanto nel nome. Dopo aver lanciato nel 2020 il “Gusto del Maestro“ – il cui nome già dice tutto, con l’omaggio nientedimenoche a Giacomo Puccini – nel marzo scorso invece ha dedicato una delle sue creazioni al sommo poeta, Dante Alighieri, proprio nell’anno in cui, il 2021, ricorrorono i 700 anni dalla morte. Ed è nato così “Il Girone dei golosi“.
Adesso è la volta di un’altra prelibatezza che – dopo un breve periodo di prova – domani prenderà posto ufficialmente nella vetrina dei gusti offerti da “I gelati di Piero“ di via Roma, guidato da Piero Pacini insieme alla moglie Caroline. Si tratta di un altro omaggio, stavolta ad un classico della letteratura di metà Novecento firmato Giuseppe Tomasi di Lampedusa, reso celebre anche dal film con regia di Luchino Visconti: “Il Gattopardo“.
"A noi - afferma Pacini - piace unire arte, cultura e artigianalità. Il “gusto del Maestro“ e il “Girone dei golosi“ hanno avuto grande successo, mentre pensi che è bastata una prova di un’ora con il nuovo gusto de “Il gattopardo“perché la gente ce lo chiedesse tanto che metà vaschetta è già finita". Perché dunque questo nome? "Nasce - spiega ancora Piero Pacini - dalla situazione di questo momento a livello nazionale, un’altalena politica da grande teatro e chi meglio dunque de “Il gattopardo“ per spiegarla?". Ma è chiaro che, dopo la spiegazione non è possibile non chiedere a cosa si sia ispirato Pacini per realizzare tale gusto. "Ho preso spunto da un cremino siciliano poi rivisitato. Abbiamo una base di fiordilatte, ricotta, scorze di arancia abbattuta, crema di pistacchio e granella di pistacchio". Dunque il conto alla rovescia è iniziato e domani “Il gattopardo“ farà bella mostra di sé nella vetrina de “I gelati di Piero“ con la speranza da parte dei titolari che anche questo sia un gusto che incontri il favore della clientela. Una clientela sicuramente locale - dice ancora Pacini - anche se "lentamente c’è un risveglio" dei turisti.
Beh, turisti o lucchesi che siano, da domani avranno un gusto in più da provare. Insomma, di nuovo un matrimonio tra innovazione e tradizione per un artigiano come Pacini che – come ama sempre ripetere – ha cuore italiano, mente teutonica e visione globale.
Cristiano Consorti